Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science suggerisce che lo strain sismico crescente sotto la Terra negli Stati Uniti centrali potrebbe aumentare il rischio di insorgenza di potenti terremoti nella regione. Durante gli inverni del 1811 e del 1812, tre grandi terremoti attraversarono una parte del Sud e del Midwest degli States conosciuta come la zona sismica di New Madrid. A differenza dei meglio noti terremoti statunitensi, che avvengono quando due o piu’ placche tettoniche entrano in collisione, questi sismi (detti eventi intraplacca) avvennero ad oltre mille miglia dalla piu’ vicina placca tettonica. Da allora numerosi scienziati hanno provato a comprendere il meccanismo sismico dietro questi terremoti, cercando di capire se potessero verificarsi ancora. Alcuni ricercatori sostengono che l’attuale sismicita’ della regione sia da leggere come un accumulo di strain nell’intraplacca; altri dicono che potrebbe essere il frutto di scosse di assestamento a lungo termine. Usando una combinazione di dati storici e di simulazioni, la ricerca condotta dal California Institute of Technology e’ riuscita a dimostrare che nella regione vi e’ un costante accumulo di strain sismico e che, quindi, i forti terremoti restano un pericolo probabile.