Oltre il 57% della popolazione dell’Africa subsahariana vive in regioni a rischio malaria, nonostante gli investimenti senza precedenti fatti nel corso dei decenni scorsi.
Dieci paesi (Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Costa d’Avorio, Mozambico, Burkina Faso, Ghana, Mali, Guinea e Togo) raggruppano l’87% della popolazione più esposta alla malaria, secondo la ricerca effettuata sul periodo 2000-2010 in 44 paesi e pubblicata sulla rivista medica The Lancet.
Gli investimenti della comunità internazionale nella lotta alla malaria sono passati da 100 milioni di dollari nel 2000 a circa 2 miliardi nel 2013.
I ricercatori hanno definito tre categorie di rischio: elevata, laddove oltre il 50% della popolazione è infettata dal parassita, moderata (tra 10 e 50%) e bassa (meno del 10%). Tra il 2000 e il 2010, la popolazione ad alto rischio è diminuita da 219 milioni a 184 milioni (-16%); mentre quella a rischio moderato è aumentata da 179 milioni a 280 milioni (+57%). Il numero di abitanti a basso rischio è aumentato da 131 milioni a 219 (+ 64%) e quattro Paesi sono prossimi all’eradicazione totale (Capo Verde, Sudafrica, Eritrea, Etiopia).