Alluvione Sardegna, protesta ad Olbia davanti al ponte crollato: i lavori sono ancora fermi

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Un centinaio di persone questa mattina si sono riunite nelle vicinanze del ponte sul rio Loddone a Olbia, crollato durante l’alluvione del 18 novembre dello scorso anno, per protestare contro il mancato ripristino dei collegamenti. Presenti i sindaci e i rappresentati dei Comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo, Padru, Alà e Buddusò, oltre a un nutrito comitato di cittadini, ormai esasperati dalla situazione. La manifestazione è stata convocata per fare il punto sulla situazione e chiedere la soluzione dei problemi burocratici che di fatto hanno bloccato l’inizio dei lavori di realizzazione delle bretelle temporanee di collegamento che avrebbero dovuto sostituire il ponte. Un intoppo, annunciato con una lettera anche al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro per le infrastrutture, riguardava anche la mancanza di un’ordinanza da parte del Capo dipartimento della Protezione Civile per autorizzare l’avvio dei lavori da parte dell’Anas: ma questo scoglio sarebbe stato superato. “Il Consiglio dei ministri ha sbloccato la situazione venerdì scorso – ha spiegato il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli – autorizzando il Capo dipartimento della protezione civile. Ho già contattato il prefetto Franco Gabrielli per chiedere di accelerare le procedure. Una volta ottenuta l’ordinanza, l’Anas potrà definire la progettazione e la realizzazione e i lavori potrebbero essere conclusi in due-tre mesi. Rimarrà poi in piedi la questione generale della ricostruzione”. I sindaci hanno preso l’impegno, comunque, di tenere alta l’attenzione sul problema.

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