L’ananas è una pianta appartenente alla famiglia delle Bromeliacee, che i botanici definiscono anche epifite, per indicare quelle piante che, pur vivendo alle spalle di altri vegetali, non ne sono parassite. E’ originaria dell’America centrale ed è arrivata in Europa dopo la scoperta del Nuovo Mondo. Gli Indigeni del Sud America chiamavano il suo frutto “nana”, nome che fu trasformato dai Portoghesi in “ananaz”, tradotto in italiano “ananas”.
Gli Spagnoli, invece, per la sua somiglianza con una pigna, lo chiamavano “pina”, scelta che diede origine al nome inglese “pine apple”. Poco più di un secolo dalla sua scoperta, gli Spagnoli e i Portoghesi riuscirono a portare questo frutto esotico in Africa e in Asia, mentre negli Stati Uniti una vera e propria mania dell’ananas scoppio tra il ‘700 e l’’800, quando iniziarono ad intensificarsi i traffici commerciali con il Sud. L’immagine del frutto appariva dappertutto, sui capi d’abbigliamento e sugli oggetti più disparati, persino tazze, boccali e vasi venivano fabbricati con la forma tipica dell’ananas. Solo agli inizi del ‘900, cominciò ad essere prodotto su scala industriale, grazie all’invenzione del battello a vapore e ,in particolare , dell’ananas in scatole, grazie all’impiego di una macchina in grado di eliminare buccia e torsolo centrale in meno di un minuto.
La pianta dell’ananas è ricca di enzimi preziosi per la salute, in particolare di bromelina, un enzima proteolitico (capace di scindere le molecole delle proteine) che facilita i processi digestivi e in particolare la digestione delle proteine di origine animale, agendo efficacemente come fluidificante del sangue (inibendo l’aggregazione delle piastrine), oltre ad essere un ottimo antinfiammatorio e a svolgere una valida azione antiedemigena. Nella pianta dell’ananas si trovano due tipi di bromelina: quella contenuta nel frutto e quella, più concentrata, contenuta nel gambo (che è più economico, dal momento che viene considerato uno scarto dell’industria alimentare). La bromelina era già nota ai popoli dell’antichità e gli Aztechi aggiungevano l’ananas durante la cottura della carne per renderla più digeribile. L’ananas contiene poche calorie ( 40 ogni 100 gr. di parte commestibile), per cui è ipocalorico ed usato nelle diete alimentari dimagranti, è ricco al 90% d’acqua, che favorisce la depurazione e lo sgonfiamento del fisico tramite l’eliminazione dei liquidi e delle tossine con le urine; contrastando la ritenzione idrica e la cellulite anche grazie alla bromelina, che esercita un’azione antiedematosa e antinfiammatoria.
L’ananas contiene poi manganese, che aiuta a prevenire l’osteoporosi e le fratture ossee; acido folico e vitamina B6, che riducono i livelli di omocisteina nel sangue (dato che, quando essa è elevata, può portare all’insorgenza di malattie cardiovascolari); contiene fibre con effetti benefici nella regolazione dell’intestino, che contribuiscono anche a ridurre il colesterolo cattivo e hanno un grande potere lassativo che aiuta in caso di stitichezza; e contiene buone dosi di vitamina C che, contribuendo a migliorare la digestione, aiuta la metabolizzazione dei grassi; è inoltre essenziale per la formazione del collagene che migliora l’elasticità della pelle e per rafforzare il sistema immunitario, prevenendo i malanni stagionali. L’ananas è controindicato per chi assume farmaci anticoagulanti, in caso di ulcera peptidica ed in caso di ipersensibilità ad uno o più componenti.