Bloomberg inviato speciale Onu per clima

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BloombergDa City Hall al Palazzo di Vetro: un mese esatto dopo aver consegnato le chiavi della città di New York al successore, Bill De Blasio, l’ex sindaco Michael Bloomberg è stato scelto dalle Nazioni Unite come inviato speciale per i cambiamenti climatici.

Per l’ex primo cittadino della Grande Mela – che non ha mai nascosto di non voler rimanere con le mani in mano – parte così una nuova vita pubblica. Il portavoce dell’Onu, Farhan Haq, ha annunciato che il miliardario statunitense diventerà punto di riferimento per tutto ciò che riguarda i delicatissimi dossier legati alla questione clima, sui cui le nazioni del Pianeta sono ancora profondamente divise. A nome del segretario generale, dunque, Bloomberg parteciperà alle consultazioni con tutte le parti interessate, con l’obiettivo di mobilitare sempre di più l’attenzione su un tema fondamentale per il futuro di tutti i Paesi e per quello delle nuove generazioni.

Si tratta di un argomento che sta molto a cuore al segretario generale Ban Ki-moon, il quale nei prossimi mesi punterà a rilanciare il tema del “climate change” nell’agenda dell’organizzazione internazionale. E punta così su un uomo noto per la sua determinazione e risolutezza, che nei suoi dodici anni a City Hall ha fatto della questione ecologica uno dei principali cavalli di battaglia.

Tra i suoi fiori all’occhiello, il progetto di un milione di alberi piantati in pochi anni per rendere New York un modello tra le metropoli “verdi”. Bloomberg ha inoltre svolto un ruolo di primo piano nel C40 Cities Climate Leadership Group, associazione internazionale di sindaci creata nel 2005 con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Proprio prima di terminare il suo terzo mandato alla guida della Grande Mela, Bloomberg ha anche annunciato che le emissioni di gas serra a New York sono diminuite del 19% dal 2005: un risultato che porta la città a quasi due terzi dall’obiettivo che lui stesso si era prefissato cinque anni fa, ossia di tagliare i gas serra del 30% entro il 2030.

Prima di lasciare il posto di sindaco aveva promesso che avrebbe continuato a portare avanti le sue battaglie più importanti: la lotta al cambiamento climatico, il controllo delle armi e la riforma dell’immigrazione. Disposto anche a finanziarle con una parte delle sue immense ricchezze e appoggiando in politica chi di quelle lotte si facesse portavoce, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza.

A un mese di distanza, il primo dei suoi obiettivi si concretizza, con Bloomberg che diventa alfiere della necessità di un mondo più verde per le Nazioni Unite. Proprio nel 2014, il prossimo 23 settembre, l’Onu ospiterà un vertice a New York sui cambiamenti climatici: molti Paesi in via di sviluppo vogliono che tale data rappresenti un termine alle Nazioni ricche per delineare i tagli ai gas serra dopo il 2020. Per Bloomberg il primo banco di prova nel suo nuovo ruolo.

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