Il cachi (Diospoyros kaki), che appartiene alla famiglia delle Ebenaceae, chiamato anche Dispero o Loto (da Dios: riferito al dio Giove e Pyros: frumento, per cui letteralmente cachi significa “frumento di Giove”), è un frutto che vanta una tradizione millenaria e che, grazie al suo delicato e particolare sapore, fu talmente apprezzato dai popoli antichi, da essere definito il “cibo degli dei”. In Cina, sua patria d’origine, venne chiamato “mela d’Oriente”; da qui si diffuse in Giappone, ricoprendo ancora oggi un ruolo di primaria importanza nell’alimentazione del popolo nipponico. Il termine designa sia il frutto che l’albero.
Il cachi fu coltivato inizialmente solo come pianta ornamentale, poiché considerato l’albero delle 7 virtù: la lunga vita (può vivere anche mezzo secolo), la grande ombra, l’assenza di nidi fra i suoi rami, l’inattaccabilità da parte dei tarli, la possibilità di giocare con le sue foglie indurite dal ghiaccio, il bel fuoco che fornisce e la ricchezza in sostanze concimanti il terreno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il cachi è stato considerato l’”albero della pace”, poiché sopravvisse al bombardamento nucleare di Nagasaki dell’agosto 1945. Il frutto è costituito al 16-18 % da zuccheri, per cui non è indicato per chi soffre di diabete e obesità, mentre è raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport e contiene l’80% di acqua, lo 0,6 % di proteine, lo 0,3% di grassi, il 2,5 % di fibre e molti sali minerali, tra cui potassio, magnesio, fosforo, calcio e sodio. E’ composto da zuccheri semplici, facilmente assorbiti dall’organismo, per cui è perfetto per bimbi, sportivi, astenici per via delle sue straordinarie capacità energizzanti, dovute principalmente agli zuccheri. I cachi maturi aiutano in caso di stipsi, quelli acerbi che, a causa della forte presenza di tannini, danno la tipica sensazione di “bocca legata”, sono astringenti.
Per via della quantità di fibre (un solo frutto ne contiene 6 grammi) i frutti, che hanno un tipico colore arancio-vivo per via del beta-carotene, un prezioso antiossidante precursore della vitamina A, sono lassativi. Le fibre, inoltre, si digeriscono lentamente e restituiscono un senso di sazietà a lungo ( er cui i cachi fanno bene all’organismo e alla dieta), apportano 65 calorie ogni etto, contengono pectina, che aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue, hanno una potente azione antiossidante, importante per la crescita dei bambini, per il potenziamento del sistema immunitario e la regolazione dei vari processi legati alla vista, oltre che per la salute della pelle. La polpa contiene tannini, importanti antiossidanti in grado di combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e dell’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative. Grazie al potassio e al calcio, i cachi combattono le infiammazioni intestinali e le astenie da cattivo funzionamento epatico e, per via della vitamina C, contrastano i raffreddori e le sindromi influenzali invernali. Ma i frutti contengono anche importanti vitamine del complesso B (acido folico, vitamina B6 e tiamina), che agiscono come co-fattori per numerose funzioni metaboliche del corpo e catechine, fitonutrienti con proprietà anti-infettive, anti-infiammatorie e anti-emorragiche, impedendo il sanguinamento dei piccoli vasi sanguigni.