Anche se ci saranno inverni piu’ caldi per i cambiamenti climatici, il numero di morti invernali non diminuira’, anzi potrebbe aumentare. Lo afferma uno studio dell’universita’ di Exeter pubblicato da Nature Climate Change. Secondo alcuni esperti e’ possibile che le temperature invernali piu’ miti portino a una leggera diminuzione delle morti dovute al freddo. I ricercatori guidati da Philip Staddon hanno analizzato i dati sulle morti invernali in eccesso, quelle cioe’ in piu’ tra dicembre e marzo rispetto agli altri mesi, in Galles e Inghilterra dal 1950 a oggi. Il loro numero si e’ dimezzato, da 60mila a 30mila, nell’arco di tempo considerato, ma secondo lo studio questo e’ successo per fattori diversi dalla temperatura, dal migliore isolamento delle case alla sanita’ piu’ efficiente. ”L’associazione tra il numero di morti invernali e quello di giorni freddi, con la temperatura sempre sotto i 5 gradi, e’ risultata molto forte fino alla meta’ degli anni ’70 – scrivono gli autori – ma e’ scomparsa nelle decadi piu’ recenti, rimanendo associata solo all’andamento della stagione influenzale”. Se la temperatura non incide piu’ sulle morti, e’ la conclusione dello studio, non ci sara’ neanche l’effetto positivo dei cambiamenti climatici previsto dall’Onu, con le vittime che potrebbero addirittura aumentare a causa dell’aumento degli eventi estremi. ”Il probabile futuro aumento della variabilita’ delle temperature invernali potrebbe aumentare i morti, piu’ che diminuirli – si legge -. Il fatto che ci saranno inverni generalmente piu’ caldi ma con piu’ giorni di freddo intenso avra’ un effetto negativo sulle persone piu’ vulnerabili, esposte a improvvisi cambi nelletemperature”