Una tregua, ma solo temporanea. E’ attesa per domani una nuova perturbazione, proveniente dall’Atlantico, che rischia di aggravare la gia’ difficile situazione nel Regno Unito, messo in ginocchio dal prolungato maltempo. Continuano gli interventi dal Galles all’Inghilterra, da sud a nord, per rimediare agli ingenti danni e ai disagi provocati dai venti della forza di un uragano che per tutto il giorno ieri hanno sferzato gran parte del Paese, facendo scattare ‘l’allarme rosso’. Allarme al momento rientrato, ma sono decine di migliaia le abitazioni ancora al buio mentre si registrano ancora disagi nei trasporti, in particolare lungo la linea ferroviaria, dopo le interruzioni e i danni dovuti alla tempesta. E se al momento le condizioni climatiche sembrano concedere una tregua, soprattutto in Inghilterra da giorni provata anche per l’emergenza alluvioni, si tratta con tutta probabilita’ solo una pausa: le previsioni indicano infatti che i venti torneranno fortissimi, a circa 100 chilometri orari. E torneranno anche le piogge, a partire da sabato per proseguire in tutto il fine settimana anche nelle aree dilaniate dal Tamigi esondato. Le immagini mostrano il caos, i danni, la devastazione che la tempesta si e’ lasciata alle spalle: alberi sradicati, cavi elettrici strappati, tetti volati via come se fossero di carta velina. E questo a nord come a sud, a est e a ovest. Dal Galles fino anche all’Irlanda. E il Tamigi continua a fare paura: e’ gonfio a livelli record, una piena cosi’ non la si vedeva da 60 anni e sono eloquenti le immagini aeree che mostrano le vaste zone colpite dalle alluvioni, soprattutto nell’Inghilterra meridionale. Il premier David Cameron, che ha presieduto oggi il primo incontro di un comitato ad hoc per far fronte alla crisi, ha ribadito che si fara’ tutto il possibile per alleviare le difficolta’ cui sono sottoposti da giorni gli abitanti delle zone colpite. Nei giorni scorsi Cameron aveva affermato che per la risposta all’emergenza non si sarebbe lesinato sui fondi, ma non e’ ancora chiaro tuttavia se si procedera’ con stanziamenti straordinari e in quale misura. I laburisti all’opposizione tornano all’attacco: ”si deve fare di piu”’, ammoniscono. Londra pero’ non intende chiedere aiuto all’Ue, almeno cosi’ sembra per il momento: anche se ci sarebbero i termini per ricorrere al fondo europeo di solidarieta’, il governo britannico a Bruxelles non ne ha fatto richiesta. A questo proposito il leader del partito euroscettico Ukip, Nigel Farage, aveva fatto trapelare che a suo avviso, se i fondi europei fossero stati disponibili, il governo ne avrebbe dovuto usufruire. Farage e’ stato nei giorni scorsi al centro di un’accesa polemica dopo che, sempre con riferimento alla risposta per l’emergenza alluvioni, aveva invitato ad usare quanto destinato da Londra agli aiuti internazionali per soccorrere le popolazioni piu’ colpite dai disagi nel Regno Unito.