La primavera si avvicina e l’ITCZ comincia a risalire verso il golfo di Guinea, segno di una partenza razzo della bella stagione?

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La primavera comincia a bussare alle porte dell’Europa, mentre sull’Africa sub-sahariana, fra poche settimane, inizierà la stagione calda. Difatti, proprio tra l’ultima decade di Marzo e il mese di Aprile il  sole tende sempre più ad avvicinarsi allo“Zenith” (raggi solari che cadono perpendicolarmente sul terreno nelle ore centrali del giorno) lungo la fascia tropicale dell’emisfero boreale, tra l’equatore e il tropico del Cancro, determinando l’inizio della stagione più calda, specie nei territori con clima prettamente continentale (India, Pakistan, penisola Arabica e Sahel). I passaggi zenitali del sole hanno delle importanti ripercussioni sul clima planetario, influenzando gli spostamenti del famoso “fronte di convergenza intertropicale“, noto anche come “ITCZ”, una estesa cintura di bassa pressione di natura termica, nei bassi strati, che circonda la terra attorno l’equatore. Il regime di bassa pressione termica (valori che possono scendere sotto i 1005-1004 hpa), che predomina lunga la fascia equatoriale, è originato dal costante riscaldamento e dalla convergenza degli Alisei di NE e SE che convogliano masse d’aria molto umide e calde proprio attorno l’equatore. Queste masse d’aria molto umide e calde sono costrette ad innalzarsi verso l‘alto, agevolando la formazione di forti moti convettivi (correnti ascensionali particolarmente intense) che alimentano l’insorgenza di imponenti nubi cumuliformi (cumulonembi temporaleschi che possono raggiungere anche i 16-17 km di altezza), capaci di dare luogo a forti temporali e rovesci di pioggia (alle volte accompagnate da impetuose raffiche di vento collegate ai “downbursts”) anche violenti, solitamente concentrati durante le ore pomeridiane e serali.

Si nota la spinta verso nord dell’ITCZ all’altezza dell’Africa occidentale (credit NOAA)

Il “fronte di convergenza intertropicale” non resta stabile presso l’equatore, ma subisce delle periodiche fluttuazioni a sud e a nord di quest’ultimo, seguendo i passaggi “zenitale” del sole. In questo periodo, con l’avvento della primavera boreale, il sole comincia ad avvicinarsi allo “Zenith” nella fascia a nord dell’equatore, con massimi di insolazione concentrati tra i mesi di Maggio e Giugno, a ridosso del tropico del Cancro. Ciò comporta un conseguente innalzamento dell’”ITCZ” verso la zona climatica a nord dell’equatore, iniziando quel cammino che lo spingerà verso la fascia tropicale settentrionale, dove l’arrivo dell’estate boreale coincide con l’inizio della stagione delle piogge (le piogge “zenitali” sull’Africa sub-sahariana e i Monsoni sull’Asia meridionale). Fra meno di un mese il progressivo riscaldamento dei vasti territori semi-desertici dell’Africa sub-sahariana, generato dall’avvicinamento del sole allo“Zenit” (sempre più alto sull’orizzonte) e alla presenza di un regime anticiclonico, con aria calda e molto secca nei bassi strati, causerà una fluttuazione dell’”ITCZ” verso nord lungo il fronte africano. Ormai in varie parti della Terra, in particolare su un vasto tratto dell’oceano Pacifico orientale, a ridosso della costa colombiana e del golfo di Panama, e sull’Africa occidentale, l’”ITCZ” si è già sollevato a latitudini più settentrionali, ben al di sopra di quella che dovrebbe essere la media climatica.

Sul fronte africano l’innalzamento del “fronte di convergenza intertropicale” viene ben evidenziato da un progressivo rinforzo dell’attività convettiva sull’area del golfo di Guinea. Ultimamente si è notato un piccolo rinforzo dei venti meridionali, legati al “Monsone di Guinea”, su tutta l’area del Golfo di Guinea, al punto da investire con tese correnti da SO e S-SO le coste dei paesi che si affacciano su questo ampio golfo. Ma malgrado la lenta risalita dell’ITCZ sul fronte africano, che di sicuro avrà ripercussioni significative anche sul bacino centrale del Mediterraneo, per vedere le prime vere vampate calde primaverili, già fra Marzo ed il mese di Aprile, tradizionalmente transitori. Ma per l’avvio della vera “primavera” occorrerà pazientare ancora un po’. Difatti solo quando il rallentamento del “getto sub-tropicale, e il suo graduale innalzamento verso nord, agevolerà lo sviluppo, in sede tropicale (visto l’indebolimento dei forti venti occidentale in quota e la creazione di maggiori aree con scarsa ventilazione), di promontori anticiclonici robusti e ben strutturati nell’alta troposfera, liberi di espandersi fin verso le medie latitudini, interessando più da vicino il Mediterraneo.

Parliamo di strutture anticicloniche mobili che muovendosi in seno alle ondulazioni del “getto sub-tropicale” (onde tropicali) condizioneranno l’andamento meteo/climatico nella fascia temperata, con prolungati periodi di stabilità e avvezioni calde sempre più pronunciate, pronte a generare le classiche scaldate tipiche della stagione primaverile. Proprio quello che si verificherà entro metà Aprile sull’area mediterranea, allorquando l’indebolimento del “getto sub-tropicale” sopra il Sahara centro-occidentale, prefigurerà la formazione di una onda risonante troposferica che dal cuore del Sahara si allungherà verso l’Algeria e il nord della Libia, lambendo con la propria cresta tutti i paesi dell’Europa meridionale (e non solo) che si affacciano sul bacino del mar Mediterraneo. Segno inequivocabile dell’avanzamento della bella stagione.

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