Anche le cellule di linea derivate dal melanoma uveale, uno dei tumori dell’occhio per il quale non esiste ancora una terapia sistemica efficace, possono essere uccise con la Vitamina C ad alte dosi. Lo ha dimostrato una ricerca effettuata a Siena dal gruppo del professor Giovanni Grasso del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze con Domenico Mastrangelo, Lauretta Massai e Klara Valyi-Nagy dell’Università dell’Illinois. «Si tratta di risultati in vitro definitivi e incontrovertibili e l’unico passo da fare, per arrivare alla sperimentazione clinica, è quello di eseguire esperimenti in vitro sulle cellule dei pazienti», commenta Giovanni Grasso. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su una rivista scientifica di oftalmologia e completano la trilogia che ha visto il gruppo di ricercatori senesi dimostrare, in vitro, l’efficacia della Vitamina C contro cellule di linea derivate dalla leucemia promielocitica acuta e contro le cellule derivate dal retinoblastoma. «Sarebbe opportuno trasferire in clinica lo studio dell’efficacia di questa terapia», commenta Domenico Mastrangelo, «che offrirebbe enormi vantaggi ai pazienti, dal momento che è praticamente priva di effetti collaterali e assolutamente selettiva per le cellule tumorali, come si evince anche dal contesto degli articoli scientifici internazionali».
Alle Scotte di Siena opera il centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura del retinoblastoma e di altri tumori intraoculari. «Il passaggio successivo sarebbe adesso quello della sperimentazione su casi reali. Per quanto riguarda il nostro gruppo di ricerca, siamo pronti a collaborare con qualsiasi clinico o gruppo di clinici dell’Aous che veda in questo tipo di approccio la possibilità di una vera e propria innovazione nella terapia del cancro», conclude Mastrangelo.
Vitamina C per combattere la leucemia. Lo stesso gruppo di ricercatori aveva dimostrato l’efficacia in vitro delle alte dosi di vitamina C contro cellule di linea continua derivate dalla leucemia promielocitica acuta. Una malattia, questa, efficacemente trattata con l’Arsenico Triossido, sostanza non priva di tossicità. La ricerca dimostra che la vitamina C ad alte dosi è significativamente più efficace dell’Arsenico Triossido nel distruggere le cellule tumorali in vitro».
Vitamina C nella cura del retinoblatoma. Sempre lo stesso gruppo di ricercatori ha messo in evidenza l’efficacia in vitro della Vitamina C su cellule di linea continua derivate dal retinoblastoma, tumore degli occhi che colpisce i bambini da zero a tre anni. Anche in questo caso è stato dimostrato in maniera inequivocabile che l’acido ascorbico è in grado di distruggere, a dosi elevate, le cellule di retinoblastoma. Una scoperta, se convalidata da studi clinici, che può rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’ambito della terapia del retinoblastoma.