Non conosce fine l’ondata di maltempo che da metà della settimana scorsa si sta accanendo sulle nostre regioni, specialmente centro meridionali ed orientali. Mai come quest’anno l’Italia ha dovuto fronteggiare numerose situazioni alluvionali e la causa è da ricercarsi nell’imperversare delle correnti umide atlantiche e nella latitanza dell’aria fredda invernale.
Dopo una parentesi meteo caratterizzata da un momentaneo indebolimento del vortice polare, con Ao index in territorio negativo per 15 giorni da metà gennaio, a partire dalle prossime ore e fino a metà mese il vortice polare conoscerà un nuovo e forte rafforzamento e ricompattamento con flusso zonale che sarà di nuovo assoluto protagonista.
La corrente a getto per almeno 15-20 giorni non conoscerà particolari rallentamenti e ondulazioni meridiane ma accelererà notevolmente in uscita dagli States nord orientali (PNA -) entrando in campo europeo con decisione dalla penisola iberica. Sulle nostre regioni, a partire dalla settimana entrante, verranno veicolate correnti miti ed umide oceaniche che apporteranno veloci peggioramenti susseguiti da repentini rialzi termici.
Entro il 15 febbraio, le nostre regioni conosceranno almeno due nuove importanti impennate termiche, comandate da ventilazione di libeccio: la prima si concretizzerà tra giovedì 6 e venerdì 7 quando l’isoterma dei +10°C si sarà impadronita della Sardegna, Sicilia, e medio basso adriatico la seconda, più intensa, nella prima metà della prossima settimana, quando in alcune aree del sud Italia, complice le isoterme a 850hPa fino a 15°C, si potrebbe avere il primo assaggio di primavera.
Brutte notizie per gli amanti della neve e del freddo; l’inverno sta per prendersi una nuova e duratura pausa.