Prima la neve formato budino, causa la primavera decisamente anticipata. Ora la nebbia, stile Val Padana: zero visibilita’ e gare tutte da riprogrammare. Anche le Olimpiadi di Sochi non sono esenti da guai e il rush finale di questi Giochi rischia di essere a ostacoli: sotto accusa sempre il meteo che nella prima parte ha reso la neve difficile e troppo soffice, ora con l’umidita’ alle stelle e’ subentrata la nebbia. Tanta da mandare in tilt il programma delle gare in quota, tra il Laura center e il Rosa Khutor Extreme: dopo i continui rinvii del biathlon mass start uomini (in calendario ieri, slittato a oggi e fissato a domani) e’ toccato allo snowboard.
Gli organizzatori hanno prima deciso di eliminare le qualificazioni del mattino, passando direttamente alla finale facendo gli abbinamenti degli atleti sulla base dei tempi del ranking Fis. Confidando nel diradarsi della nebbia, hanno tirato fino al tempo limite e dopo tre ore di attesa, fallito l’ultimo tentativo, hanno dovuto annullare la prova e fissarla per la mattina di domani (il via alle 10.30 locali, – 3 ore in Italia). Ma il meteo non promette nulla di buono e anche la nuova programmazione potrebbe saltare. Si partira’ con il tabellone stilato in base ai punti di Coppa del mondo: per gli azzurri, Tommaso Leoni e’ entrato nella terza run (delle otto previste), Omar Visintin ed Emanuel Perathoner saranno protagonisti nella quinta, Luca Matteotti nell’ottava.
“Sarebbe stato molto pericoloso gareggiare con queste condizioni – ha detto il tecnico della squadra tedesca Hans Riesch – perche’ non si vedeva nulla. La decisione e’ legata alla sicurezza degli atleti”. “Qui si corre anche a 80km l’ora e con la nebbia davanti e’ davvero molto pericoloso. Non si vedeva a 10 metracciato. Una pista che in questi giorno ha fatto molto discutere: tanti incidenti sui dossi tarati per snowboard e freestyle, una caduta gravissima per la russa Maria Kommissarova che ha riportato lesioni alla spina dorsale, altri infortuni tra cui in finale quello dell’azzurra Michela Moioli a cui ha fatto crac il legamento crociato. Per il Cio pero’ il numero di incidenti e’ in linea con le altre edizioni dei Giochi. “La sicurezza e la salute degli atleti viene prima di tutto – ha spiegato il comitato olimpico internazionale – non ci sono differenze sostanziali con Vancouver. Gli sport invernali non sono senza rischi”. Un rischio di sicuro c’e’: che i prossimi giorni vedranno un sovraffollamento di gare (anche il gigante donne fissato domani e’ stato anticipato di un’ora e mezza al mattino per evitare che la neve diventi spuma). Il caos e’ garantito.