Dalla neve ai fiori. Quelle di Sochi saranno ricordate per le Olimpiadi invernali piu’ torride di sempre. A Sochi, la ‘Sanremo sul mar Nero’, quest’oggi il termometro in riva al mare segnava 24 gradi di caldo. Anche a Krasnaja Poljana, l’elegante centro montano dove si svolgono le discipline della neve, la temperatura e’ decisamente tropicale, ben 15 gradi. L’improvviso incremento delletemperature ha costretto gli organizzatori ad anticipare di un’ora l’odierna partenza della discesa libera della combinata maschile. Il viaggio che va da Adler, la citta’ dove si svolgono gli sport del ghiaccio, a Sochi, la citta’ che ha dato il nome ai Giochi ma dove non si svolge alcuna gara o cerimonia, con l’autobus di linea cittadino dura circa un’ora.
Piu’ che un viaggio tra la neve e tra i paesaggi cupi, e’ un viaggio tra i fiori, spiagge e costruzioni di epoca sovietica che un tempo erano sedi di rinomati sanatori e oggi, rimodernati o addirittura costruiti ex novo, sono lussuosi centri benessere. In una Sochi dove i grattacieli sono solo un po’ meno rispetto a Montecarlo, i divertimenti non mancano. Si va dal parco giochi per grandi e bambini ai megastore dove poter acquistare i prodotti del merchandising delle Olimpiadi compreso uno store dedicato solo all’abbigliamento delle squadre di hockey presenti nel torneo a cinque cerchi.
La maggior parte dei turisti indossa magliette a maniche corte, e tra belle signore ed affascinanti ragazze russe con tanto di stivali e taluna con qualche mazzo di fiori per la ricorrenza di San Valentino, c’e’ anche qualcuno che indossa i sandali. Insomma, sulla spiaggia di ciottoli mancano solo da vedere asciugami e persone in costume da bagno. Chi, invece, si e’ disfatto della tuta integrale e’ stato il norvegese Chris Andre Jespersen che nella 15 chilometri di sci nordico ha gareggiato con i pantaloncini corti. Gia’ ieri in campo femminile alcune concorrenti avevano preso il via in canottiera sotto il pettorale. Ad una decina di minuti in autobus dal centro di Sochi, a Zelenaya Roshcha si trova la famosa dacia di Stalin sul mar Nero. In cima ad una collina si trova l’edificio di colore verde ribattezzato ‘Sanatorium Green Grove’ dove l’ex leader dell’Unione Sovietica trascorreva i suoi periodi di riposo. La struttura, costruita tra il 1936 ed il 1937, oggi e’ adibita ad un piccolo ma interessante museo, si puo’ visitare attraverso dodici stanze. Appena entrati nello studio si nota la statua in cera del dittatore dietro alla sua scrivania. A lato un letto ed un divano nero in originale, quello che serviva a Stalin per guardare il film giornaliero. Non passa inosservata la foto di Stalin accanto a quella di Mao Tse-Tung e il ritratto del dittatore di origini georgiane con le scritte in lingua cinese che pare sia stato il regalo dell’amico Mao quando ando’ a trovarlo nel 1949.