Un vasto sinkhole si è aperto la notte scorsa in Kentucky, presso Bowling Green negli Stati Uniti, inghiottendo parte di un museo dedicato alla Corvette, automobile sportiva prodotta dalla Chevrolet.
Il vasto sprofondamento, che i pompieri locali hanno stimato avere una profondità di circa 15 metri, ha fatto crollare parte del National Corvette Museum, ed ha letteralmente inghiottito otto automobili che erano esposte, alcune delle quali d’epoca (come una Black Corvette del 1962), e dall’elevato valore economico. Il museo è stato chiuso per rischio di collasso, mentre sono in corso i tentativi di recupero delle automobili, finite in fondo all’enorme buco.
I sinkhole, (termine inglese frutto dell’unione fra sink -sprofondare- e hole -buco-), sono letteralmente degli sprofondamenti del terreno, frutto del collasso dei depositi sedimentari situati nel sottosuolo. Sono il risultato di complessi processi di erosione sotterranea, spesso legati al carsismo. Avvengono ad esempio quando al di sotto di una copertura formata da sedimenti più recenti, si trovano rocce carbonatiche (ad esempio calcaree), soggette ad erosione chimica. Quando le rocce situate in profondità sono ormai troppo deboli per sostenere il peso soprastante (magari per la formazione di vere e proprie cavità sotterranee o semplicemente per fratturazione) collassano facendo crollare tutto ciò che si trova sopra, comprese case ed infrastrutture. I sinkhole possono anche avere altre cause non legate al carsismo, come la liquefazione di depositi sabbiosi, ed essere innescate da fattori esterni (oscillazioni della falda, presenza di risalita di gas). Sono oggetto di numerosi studi anche in Italia, dove costituiscono un serio rischio in diverse zone, ed inseriti fra i rischi geologici insieme a quello sismico, idrogeologico e vulcanico.