Uno dei piu’ grandi misteri della storia dell’aviazione civile potrebbe rimanere irrisolto. Anche se si riuscira’ miracolosamente a recuperare la ”scatola nera” del volo MH370, gli esperti sostengono che anche i dati registrati potrebbero non chiarire i motivi per i quali l’aereo della Malaysia Airlines ha cambiato rotta dopo un’ora di volo dirigendosi verso la parte meridionale dell’Oceano Indiano. Il data recorder, il cui recupero dalle acque sarebbe comunque un’impresa, farebbe luce sullo stato dell’aereo e su eventuali guasti meccanici, ma il registratore di voci in cabina – come fa notare la compagnia americana di consulenza per l’aviazione Leeham Co – conserva solo le ultime due ore di conversazioni prima della caduta dell’aereo e quindi l’eventuale scambio di frasi fra pilota e copilota prima del cambiamento di rotta, avvenuto fra la Malesia e il Vietnam, potrebbe non essere piu’ conservato. Anche Chris Yates, esperto di aviazione britannico, ha fatto notare che qualora le scatole nere venissero ritrovate ”difficilmente avremo un risposta al perche’ l’aereo ha volta per migliaia di chilometri fuori dal suo tracciato”. La notizia dell’inabissamento dell’aereo e’ stata comunicata ieri dal primo ministro malese Najib Razak, che a conferma ha citato le nuove informazioni registrate via satellite. Ma l’esatta locazione del Boeing 777 e il suo cambiamento di rotta restano un mistero. I tre scenari piu’ accreditati sono quelli del rapimento, del sabotaggio da parte del pilota o qualcosa che abbia messo fuori causa i due comandanti a bordo lasciando l’aereo a volare con il pilota automatico fino a quando non e’ precipitato per mancanza di carburante.