Dalle immagini satellitari ad altissima risoluzione alle navi piu’ moderne. La vicenda dell’aereo B-777 della Malaysian Airlines, scomparso dai radar da cinque giorni, ha messo in luce la tecnologia di cui si sta dotando la Cina nel campo della difesa. Per le ricerche Pechino ha dislocato quattro navi da guerra, quattro navi vedetta, otto aerei e dieci satelliti in una vasta area localizzata come potenziale luogo dello schianto. Uno schieramento che i media cinesi hanno definito la piu’ grande flotta di salvataggio cinese mai assemblata. Ma che per alcuni sembra avere un doppio scopo: da una parte dimostrare la operosita’ del gigante asiatico, dall’altra mostrare ai vicini con cui Pechino si contende alcuni territori nel Mar Cinese Meridionale di che pasta e’ fatta.
“Una dimostrazione di forza di un contesto pacifico” sostiene una fonte dell’Industria della Difesa e dell’Aeronautica che vuole restare anonima. Da tempo l’ammodernamento delle forze armate cinesi destano preoccupazioni dentro e fuori l’Asia nonostante le rassicurazioni del Drago. Dopo che per due anni, le spese militari sono diminuite, per il 2014, Pechino prevede l’aumento della spesa piu’ alto dal 2011, al 12,2% su base annua, pari a 808,23 miliardi di yuan, una cifra equivalente a 132 miliardi di dollari. Il dato delle spese per la Difesa, reso noto nei giorni scorsi durante l’Assemblea Nazionale del Popolo – una sorta di Parlamento cinese – , non deve pero’ fare pensare a un aumento dell’aggressivita’ della Cina. Il dato di Pechino in realta’ sarebbe sottostimato, secondo gli analisti, che spesso attribuiscono una forte opacita’ alla Cina: il Pentagono prevede che per il 2014 le spese militari si attesteranno tra i 135 e i 215 miliardi di dollari, ben al di sopra di quanto dichiarato.
Un budget che punta soprattutto all’innovazione. Tra gli altri Pechino vanta i caccia di quinta generazione J20 e J31; lo stealth drone da combattimento, Sharp Sword, l’aereo da guerra cinese senza pilota; i caccia multiruolo carrier based J15 in grado di tracciare 10 obiettivi e coinvolgerne 2 o 4. Fiore all’occhiello della Marina, la portaerei Liaoning, che ha effettuato tra novembre e dicembre scorso il viaggio inaugurale nel Mare Cinese Meridionale e che e’ attualmente usata a fini di addestramento.
“Finché c’è un barlume di speranza non smetteremo di cercare questo aereo”. Così il premier cinese Li Keqiang in riferimento all’aereo di Malaysia Airlines scomparso sabato tra Malesia e Vietnam. “Le famiglie e gli amici dei passeggeri – ha affermato – sono consumati dall’ansia, il governo e il popolo cinese è molto preoccupato per la loro sicurezza”. Il premier ha annunciato che Pechino ha dispiegato otto navi e sta usando 10 satelliti per cercare il velivolo, e ha ribadito che ci vuole più cooperazione tra i Paesi che partecipano alle operazioni. Più di due terzi dei passeggeri del volo erano cittadini cinesi.