Ritrovare il Boeing 777 della Malaysia Airlines disperso dallo scorso 8 marzo è ancora l’obiettivo principale delle indagini in corso e non è escluso che il velivolo possa essere trovato ancora intatto. Questo quanto dichiarato dal ministro della Difesa della Malesia, Hishammuddin Hussein, affermando che “il fatto che non ci siano stati messaggi di emergenza, richieste di riscatto o rivendicazioni ci dà speranza“. Gli investigatori non hanno escluso il dirottamento, il sabotaggio, il suicidio del pilota o l’omicidio di massa come motivi della sparizione dell’aereo, e ora stanno analizzando i precedenti dei 227 passeggeri, dei 12 membri dell’equipaggio e del personale di terra, alla ricerca di eventuali legami al terrorismo o problemi personali o psicologici.
La Cina ha messo a disposizione diversi aerei e 21 satelliti, comunica il primo ministro cinese Li Keqiang in un comunicato. “I fattori coinvolti nelle operazioni continuano a moltiplicarsi, l’area di ricerca e di soccorso continua ad ampliarsi e il livello di difficoltà aumenta. Ma finché ci sarà un minimo di speranza, continueremo a contribuire con il massimo nei nostri sforzi“.