Sono ormai 26 i Paesi che stanno partecipando attivamente alle ricerche dell’aereo della Malaysia Airlines scomparso nove giorni, lo ha reso noto il ministro dei Trasporti malesi, precisando che si sono aggiunti alle operazioni anche esperti dell’aviazione francese che “metteranno a disposizione le loro conoscenze in base all’esperienza fatta con la ricerca del volo 447 dell’Air France“, l’aereo precipitato nell’Atlantico nel 2009.
Le autorita’ malesi stanno concentrando le loro indagini in particolare sui due piloti, dopo aver confermato che il Boeing 777 ha potuto volare per sei ore e mezzo dopo che era stato disattivato il transponder che segnala la posizione dei velivoli. Le abitazioni dei due piloti sono state perquisite, ed nella casa del capitano e’ stato trovato un simulatore di volo. Inoltre, si e’ ricominciato a controllare tutti i passeggeri a bordo, soprattutto per verificare se tra di loro vi fosse qualcuno con un addestramento da pilota. “Ci sono ancora alcuni Paesi che non ci hanno fornito le informazioni richieste, ma sono pochi“, ha dichiarato l’ispettore generale della polizia malese, precisando che nulla di sospetto e’ emerso. Quindi, come affermano fonti dell’intelligence Usa alla Cnn, emerge come sempre piu’ probabile la teoria che pilota e copilota siano in qualche modo coinvolti nella misteriosa sparizione.