Earth Hour, la mobilitazione globale del WWF per un futuro sostenibile

MeteoWeb
Credit: Wikimedia.org
Credit: Wikimedia.org

Cosa succederebbe se tutti spegnessimo le luci contemporaneamente, almeno per un’ora? Il mondo forse respirerebbe un po’ meglio. Da questa idea nasce l’Earth Hour, la grande mobilitazione globale del Wwf che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. Il risparmio energetico infatti, ha come effetto minori emissioni di anidride carbonica, il principale dei gas serra. Un po’ di storia – Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola citta’ di Sidney, la grande ‘ola’ di buio si e’ rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi d’interesse, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. L’iniziativa nasce in Australia, promossa dal gruppo ambientalista del Panda e dal Sydney Morning Herald, il piu’ antico quotidiano d’Australia pubblicato ancora oggi. La prima Ora della Terra ha tagliato i consumi energetici di Sydney, durante quell’ora, dal 2,1% al 10,2%, con una partecipazione di circa 2,2 milioni di persone. Nel giro di tre anni l’Ora della Terra e’ letteralmente esplosa, grazie anche a una diffusione capillare via web e social network, e attraverso le varie edizioni ha coinvolto testimonial eccellenti come l’attrice Kate Blanchett, la top model Gisele Bundchen il regista Pedro Almodovar, la musicista Alanis Morisette, le squadre di calcio del Real Madrid e del Bayern Monaco, il premio Nobel per la pace Desmond Tutu, e in Italia i campioni di calcio Francesco Totti e Fabio Cannavaro ma anche la compianta scienziata premio Nobel Rita Levi Montalcini e lo stilista Giorgio Armani. Earth HourNel 2010 l’Ora della Terra ha ‘spento’ 1.200 tra i monumenti piu’ famosi del pianeta, oltre alle sedi di istituzioni e imprese, le case e le scuole di piu’ di 4500 grandi o piccole citta’ in 128 Paesi, per una ‘ola’ di buio che attraverso tutti i fusi orari ha fatto letteralmente il giro del mondo. Una ‘ola’ di buio per le generazioni future – “Il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre piu’ seri e preoccupanti- sottolinea il Wwf – nel frattempo le azioni dei governi a livello nazionale e globale sono troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio la Natura e la civilta’ umana”. Ora “dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i governi assumano la crisi del clima come priorita’. Da un mondo basato sui combustibili fossili, e’ necessario approdare ad uno fondato su risparmio, efficienza e rinnovabili. Le giovani e le future generazioni hanno diritto a ricevere in eredita’ un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici”.

Condividi