Peraltro molti edifici di queste, fabbricati fra la fine dell’800 e l’inizio del 900, sono stati costruiti sopra vecchi terreni paludosi e limacciosi che tendono ad amplificare notevolmente le onde sismiche, rendendo i manufatti più vulnerabili agli scuotimenti del terreno. In caso di un sisma catastrofico e molto lungo (potrebbe durare anche più di 3-4 minuti data l’estensione della faglia per oltre 1000 km) queste grandi città potrebbero trovarsi impreparate, mentre l’alta magnitudo del sisma rischia di causare il crollo di molti edifici, causando decine di vittime. Di certo si sa che l’ultimo mega terremoto che ha colpito la “zona di Subduzione della Cascadia” si è verificato nel 1700, circa 300 anni fa, ed è stato accompagnato da uno tsunami di grandi proporzioni che sommerse le aree costiere fra la British Columbia meridionale, lo stato di Washington e l’Oregon, dove intere foreste vennero distrutte dall’acqua salata dell’oceano. Del resto è naturale che eventi tellurici di tale potenza, con determinati meccanismi focali, siano delle costanti fonti tsunamigenetiche. I ricercatori hanno osservato i segni di un grande tsunami risalente a circa 3500 anni fa; queste onde anomale non sempre lasciano il segno, ma quelle che lo fanno attraverso la subsidenza costiera o grazie ai depositi palustri, coincidono con la storia dei terremoti. Uno studio di questo tipo, che potrebbe creare panico nella popolazione, dev’essere però attentamente valutato per prepararsi ad aventi sempre accaduti nella storia della Terra, ai quali l’uomo deve adattarsi. Affrontare il compito tuttavia, non è semplice, né tantomeno lo è prepararsi. Patrick Corcoran, uno specialista sui rischi di sensibilizzazione del programma OSU Extension Sea Grant, dice che tutti i residenti della West Coast devono allineare il loro comportamento con questo tipo di ricerca. “Ora che abbiamo capito la nostra vulnerabilità ai mega-terremoti e agli tsunami, abbiamo bisogno di sviluppare una cultura che prepari ad un livello commisurato al rischio” ha detto l’esperto. “A differenza del Giappone, che ha frequenti terremoti e quindi è culturalmente più preparato, noi del nord-ovest del Pacifico non riscontriamo mega-terremoti dal primo insediamento europeo. E poiché non ne abbiamo la cultura – aggiunge Corcoran – non abbiamo la cultura della preparazione. La ricerca, però, è avvincente”. “Questo dimostra chiaramente che la nostra regione ha una lunga storia di questi eventi, e la cosa più importante che possiamo fare è iniziare a prepararci attraverso programmi mirati”.
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Forte terremoto in California, la zona di “Subduzione della Cascadia” potrebbe scatenare un violentissimo sisma a breve?
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