Avere una vista da serpente ossia agli infrarossi, vedere cioe’ gli oggetti caldi in assenza di luce. Questo grazie a delle lenti a contatto fatte di grafene (materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, duro quanto un diamante ma flessibile, biocompatibile e soprattutto a basso costo). Ad annunciarlo sulla rivista Nature Nanotechnology e’ uno studio, sostenuto dalla Fondazione Nazionale delle Scienze, condotto da Zhaohui Zhong della University of Michigan. Le nuove fotocamere all’infrarosso possono percepire al buio oggetti e persone che hanno una temperatura maggiore e a differenza di quelle sul mercato non hanno bisogno di ingombranti attrezzature di raffreddamento per lavorare. Possono anche aiutare i medici a monitorare il flusso del sangue all’interno dl corpo e individuare prodotti chimici dispersi nell’ambiente. Secondo Zhong pero’ la camera ad infrarossi, essendo piccola quanto un mignolo di una mano, potrebbe trovare applicazioni soprattutto in campo militare e negli aeroporti come body scanner per il controllo dei passeggeri. “Se integriamo poi il dispositivo su delle lenti a contatto possiamo espandere le sue applicazioni” ha dichiarato Zhong che nel contempo si chiede: “Oltre alle applicazioni scientifiche o militari chi potrebbe avere interesse a vedere nell’infrarosso?“.