Il mese di Aprile comincerà con una congiunzione celeste che promette spettacolo. I due corpi interessati sono tra gli oggetti più belli del nostro firmamento: la Luna e l’ammasso aperto delle Pleiadi, contrassegnato dalla sigla M45 nel noto catalogo di Messier. La falce di Luna, che si appresterà a raggiungere la fase di primo quarto nella mattinata del 7, attraverserà la costellazione del Toro accanto ad Aldebaran, la stella più luminosa della costellazione.
FISICA, MITI E LEGGENDE – L’ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro, è un gruppo di 800 stelle formatosi circa 100 milioni di anni fa, che si trova a 410 anni luce dalla Terra. Si tratta di un gruppo di stelle in formazione, che a differenza di ammassi aperti prospettici, risultano legate gravitazionalmente tra loro ed hanno un’origine comune. Una delle stelle più luminose dell’ammasso si chiama Atlas. Questa stella, insieme alla sua compagna Pleione, è una delle componenti del carro immaginario che in genere può essere osservato anche ad occhio nudo da cieli urbani. Gli scienziati stimano che queste stelle sopravviveranno per più di 200 milioni di anni prima di morire. La leggenda greca racconta che le sorelle, inseguite da Orione, chiesero aiuto a Zeus. Il signore degli Dei, pertanto, le trasformò in colombe e le collocò nel cielo. In un racconto dei popoli nativi d’America, invece, le Pleiadi rappresentano sette ragazze che, durante una passeggiata nel cielo, smarrirono la strada per tornare sulla Terra. Le sette sorelle quindi sarebbero difficili da scorgere perché le loro lacrime ne attenuerebbero la luce. Omero le citava, come pure Tolomeo ed altri autori dell’età classica, nelle loro opere. Leggende e credenze a parte, le Pleiadi sono visibili in una notte mediamente scura anche senza l’ausilio di alcuno strumento. Osservando con un piccolo telescopio è possibile distinguere anche 500 stelle distanti 440 anni luce da noi, ma vista l’estensione nel firmamento, lo spettacolo migliore è fornito da un binocolo a grande campo o da un oculare che fornisca ingrandimenti molto bassi. Sono facilmente distinguibili, alte nel cielo, come un piccolo carro.
LA CONGIUNZIONE – In astronomia una congiunzione è la configurazione planetaria che si determina quando due astri hanno la stessa longitudine o la stessa ascensione retta viste dal centro della Terra. Nel caso di un pianeta interno (con una distanza dal Sole minore di quella della Terra: Mercurio o Venere) o della Luna, la congiunzione può presentarsi in due configurazioni diverse. Se il pianeta si trova nella stessa direzione della Terra rispetto al Sole, si dice che esso è in congiunzione inferiore; questa posizione corrisponde alla minima distanza dalla Terra. Quando, invece, si trova in direzione opposta dalla Terra rispetto al Sole, si dice che esso è in congiunzione superiore; questa posizione corrisponde alla massima distanza dalla Terra.
DALLE PLEIADI ALLE IADI – Questa vista cosmica si estende per quasi 20 gradi in tutta la costellazione del Toro. Si inizia con le Pleiadi a sinistra e si termina con le Iadi a destra, due dei più noti ammassi stellari del cielo terrestre. L’immagine celeste appare familiare, con le stelle che brillano a grappoli attraverso le nuvole polverose che disperdono la luce delle stelle blu. A destra, la forma a V delle più vicine Iadi (distanza stimata in 150 anni luce) sembra più diffusa rispetto alle compatte Pleiadi, ancorate come sono alla brillante Aldebaran, una stella gigante rossa con un aspetto giallastro. Ma Aldebaran si trova in realtà solo a 65 anni luce di distanza, rappresentando soltanto una vicinanza prospettica. Nell’ampio campo visivo che include la giovane stella T-Tauri e la nebulosa variabile di Hind, nota anche come NGC 1555, deboli nubi di polvere restano sospese nello spazio e attendono soltanto di essere osservate.