Il 27 Marzo 1964, l’Alaska venne flagellata da un violento sisma di magnitudo 9.2, ancora oggi ricordato come il secondo più violento della sismologia moderna (dopo quello cileno del 1960). L’evento durò circa tre minuti, causando notevoli danni alla capitale Anchorage, dove crollarono diverse strutture, si aprirono fessure nelle strade e si produsse il fenomeno della liquefazione delle sabbie. L’evento causò 143 morti, molti dei quali causati dallo tsunami conseguente all’evento sottomarino. Il video allegato all’articolo, prodotto dall’USGS, ricorda quel tragico evento di 50 anni fa. Per non dimenticare.