La storia degli spinaci: dalla trovata commerciale di Braccio di Ferro alle loro reali virtù benefiche

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SPINACIGli spinaci sono una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, costituita da foglie di colore verde scuro , originaria del continente asiatico. Sono stati associati al noto cartoon Braccio di Ferro, ma forse non tutti sanno che si trattò di una delle operazioni di marketing più riuscite della storia: la creazione del simpatico personaggio venne infatti commissionata da produttori americani di spinaci in scatola per poter incrementare le vendite, favorendone un maggior consumo tra i bambini. Braccio di Ferro ebbe talmente tanto successo, che la produzione dei cartoons continuò indipendentemente dal progetto pubblicitario, facendo divertire grandi e piccini per più di una generazione! Anche riguardo alla qualità principale di quest’ortaggio, quella di essere ricco di ferro vegetale, la storia è tutta da riscrivere.

BRACCIO FERROIl ferro vegetale (dello spinacio cotto), in realtà, non è facilmente assimilabile, venendo trattenuto solo in minima parte dall’organismo, ma per ovviare a questo inconveniente, basta condire gli spinaci con del succo di limone che, contendo acido ascorbico, favorirebbe una maggiore assimilazione del ferro. Gli spinaci hanno goduto di grande prestigio, esaltati come una verdura particolarmente salutare, seppur la loro fama sia frutto di una virgola mal piazzata che ha portato a ritenere che il contenuto di ferro fosse 10 volte superiore alla realtà. Oggi si raccontano due versioni che spiegano come è nato questo errore: quella del chimico tedesco E. von Wolf, che ha pubblicato nel 1870 il tenore eccezionale di ferro rilevato negli spinaci mettendo, per una svista, la virgola un decimale più in là; quella del fisiologo Gustave von Bunge, che avrebbe commesso l’errore nel 1890, attribuendo il contenuto di ferro da lui misurato sugli spinaci secchi a quelli freschi. Chiunque l’abbia commesso, per arrivare a scoprire l’errore si è dovuto aspettare fino al 1937, quando è stato pubblicato il corretto tenore in ferro degli spinaci.

Rows of Spinach PlantsPur essendo vero che questi ortaggi sono particolarmente ricchi di ferro (circa 3 mg per ogni etto), il nostro organismo può trattenere e utilizzare solo una minima parte di questo prezioso nutriente, in quanto gli spinaci contengono anche acido ossalico, una sostanza capace di limitare in maniera consistente la biodisponibilità dei minerali forniti dagli ortaggi a foglie verdi. Gli spinaci, caratterizzati da un elevato contenuto di acqua, conferiscono 23 kcal/ 100 gr., contengono buone quantità di vitamine: vitamine A, essenziale per idratare e tonificare la pelle e per il corretto funzionamento della vista e vitamina C, fondamentale per rinforzare il sistema immunitario e per combattere i danni provocati dai radicali liberi, ma anche, in minore quantità vitamine B, D, F, PP e K e forniscono una buona quantità di minerali come rame, potassio, zinco, calcio e fosforo. Contengono acido folico, che contribuisce a stimolare la produzione di globuli rossi e che risulta efficace nella prevenzione di tumori e di patologie cardiovascolari, oltre che nella prevenzione delle malformazioni neonatali; clorofilla, che rigenera le cellule apportando loro ossigeno, migliora la contrazione cardiaca e rivitalizza il sistema vascolare, e alcuni carotenoidi, che svolgono una buona azione antiossidante.

SPINACI PIATTOTra questi ultimi, va segnalata la luteina, efficace nel migliorare l’acutezza visiva e nel trattamento di patologie oculari quali la degenerazione maculare senile. Gli spinaci sono tra le fonti principali di folati, molecole che aiutano la corretta proliferazione cellulare senza danni al Dna, ma che purtroppo vengono facilmente degradati dai processi di conservazione e cottura; sono consigliati a chi è anemico, sono indicati per contrastare la stitichezza, per via del loro alto contenuto di fibre, stimolano la funzionalità del pancreas e aiutano tutto il sistema cardio-vascolare, in generale sono un ottimo tonico e ricostituente per l’intero organismo. Dovrebbero stare attenti nel consumarli chi soffre di artrite, calcolosi renale, gastrite, eccessiva acidità gastrica e insufficienza epatica. Potete conservarli in frigo per 2-3 giorni chiusi in sacchetti di plastica, dopo averli accuratamente lavati ed asciugati; se volete congelarli fatelo dopo averli lessati e accuratamente strizzati. In ogni caso è bene consumarli subito, soprattutto una volta cotti, a causa delle trasformazioni che i nitriti contenuti nei concimi chimici a cui vengono sottoposti subiscono, e che in alcuni casi provocano crisi respiratorie o cefalee.

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