“Stiamo camminando sul filo, ma se agiamo con fermezza e tagliamo le emissioni di CO2 immediatamente possiamo ancora evitare le peggiori conseguenze e conservare ecosistemi marini e terrestri, fondamentali per l’esistenza dell’uomo sulla Terra” afferma Luca Iacoboni, responsabile Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia.
Il rapporto IPCC mostra come i cambiamenti climatici siano una minaccia crescente per la sicurezza dell’umanità, dal momento che portano a una crescente scarsità di cibo e acqua ed aumentano così il rischio di migrazioni e conflitti.
Non sempre è facile stimare economicamente tutti gli impatti dei cambiamenti climatici. Che valore ha la vita di ottomila persone morte o scomparse in seguito al tifone Haiyan? O quella delle 17 vittime del ciclone Cleopatra (tra cui un bambino) dello scorso novembre, che ha messo in ginocchio la Sardegna che sta ancora, a fatica, cercando di rialzarsi?
Greenpeace chiede ai governi di presentarsi al summit sul clima convocato a settembre dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon con proposte serie e concrete, che ci portino a raggiungere presto l’obiettivo di un sistema energetico basato, nella quasi totalità, sulle energie rinnovabili. Secondo lo scenario Energy [R]evolution di Greenpeace, un abbandono delle fonti fossili in favore delle rinnovabili porterebbe non solo benefici ambientali, in termini di lotta ai cambiamenti climatici, ma anche benefici economici ed occupazionali a livello globale e nazionale.