Oggi la Giornata Mondiale dell’Acqua: la risorsa negata a milioni di persone

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ACQUA OK - CopiaIstituita dalle Nazioni unite nel 1992, si celebra oggi la Giornata mondiale dell’acqua per ricordare al mondo l’importanza di questa risorsa vitale, ancora non accessibile per milioni di persone, laddove una privilegiata parte di popolazione ne dispone in maniera indiscriminata e, spesso, irresponsabile. Secondo una stima Onu, il 60% di quanti al mondo non hanno accesso a fonti migliorate di acqua potabile e’ concentrata in soli dieci paesi. L’acqua e’ ”un bene primario per la vita, risorsa preziosa, non infinita. Non sprechiamola!”, scrive su Twitter il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, tra i destinatari del dossier ‘AcQuaLeQualita’?’ pubblicato da Legambiente a ricordare che l’Italia non ha ancora assimilato nel proprio ordinamento la Direttiva quadro Ue sulle acque (2000/60), i cui termini di recepimento scadono il prossimo anno. Nel nostro paese – denuncia l’associazione ambientalista – resta ancora sconosciuto lo stato chimico del 78% delle acque superficiali e quello ecologico del 56%. Tale approccio, nella lettura di Legambiente, non considera come agli aspetti di rischio ambientale si aggiunga, sul piano economico, la minaccia di pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione che scaturirebbero dal mancato rispetto delle direttive. Ma, allargando la riflessione al di la’ dei confini nazionali ed europei, e’ l’Unicef a ricordare come, in base ai dati 2013 dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), al mondo ancora 768 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile e, per questo, centinaia di migliaia di bambini ogni anno si ammalano o muoiono. Per le scarse condizioni igieniche dovute allla scarsezza di acqua corrente e potabile, ogni giorno 1400 bambini muoiono di diarrea che ”da sola, e’ responsabile del 16% delle morti infantili ed e’ assurdo che per milioni di bambini rappresenti ancora un killer micidiale”, denuncia Save the Children. L’Organizzazione in prima linea per la difesa dei diritti dell’Infanzia, come del resto la stessa Unicef, evidenziano, inoltre, che il difficile accesso all’acqua ”impatta anche sul diritto all’istruzione, in particolare delle bambine”. In Africa subsahariana, ad esempio, ”il compito di raccogliere l’acqua per le proprie famiglie ricade sull’81% delle donne e bambine impedendo loro di andare a scuola”, rileva Save the Children. E’ delle Nazioni unite, invece, la stima per cui oltre il 60% della popolazione che non ha accesso a fonti migliorate di acqua potabile, viva in 10 paesi: Cina (108 mln), India (99 mln); Nigeria (63 mln); Etiopia (43 mln); Indonesia (39 mln); Repubblica Democratica del Congo (37 mln); Bangladesh (26 mln); Repubblica Unita della Tanzania (22 mln); Kenya (16 mln) e Pakistan (16 mln). Da qui, il monito lanciato da Sanjay Wijesekera, responsabile Unicef a livello globale per i programmi legati all’acqua e servizi igienico sanitari, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua: ”Il mondo intero non deve fermarsi finche’ ogni singolo uomo, donna e bambino non avra’ l’acqua e i servizi igienici sanitari cui ha diritto, proprio perche’ questi sono diritti umani”.

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