Come previsto l’ondata di gelo partita dall’Arcipelago Artico canadese è scivolata fra il Canada e il nord degli Stati Uniti, determinando un brusco raffreddamento e l’avvento di intense nevicate che hanno ammantato di neve fresca il Middle West e gli stati che si affacciano sull’area dei Grandi Laghi. Le masse d’aria piuttosto gelide, d’estrazione artica (provenienti direttamente dal mar Glaciale Artico), scivolando lungo il bordo più orientale di un promontorio anticiclonico di blocco che si è venuto a costruire nei giorni scorsi davanti la West Coast nord americana, lungo il Pacifico nord-orientale, hanno invaso gli stati canadesi del Manitoba, Ontario e Quèbec, per poi sfondare fino al nord degli USA tramite l’inserimento di una moderata e fredda ventilazione da O-NO e NO che dal North Dakota si è spinta fino alla regione dei Grandi Laghi, invadendo anche parte degli States centrali. L’aria molto gelida, di origine artica, ha interessato più da vicino il territorio canadese, in particolare gli stati del Manitoba e dell’Ontario, dove i termometri hanno subito una discesa verticale, fino a sfondare il muro dei -35°C -40°C. Una parte di quest’aria gelida che ha invaso il Canada centro-orientale si è versata anche sul nord degli Stati Uniti, investendo il North Dakota, South Dakota, Wisconsin, Minnesota e Michigan, dove i termometri sono scivolati sotto i -20°C -25°C, con picchi prossimi ai -28°C -29°C.
Fra le temperature più basse registrate nel territorio statunitense fanno segnalati i -29°C toccati nella stazione meteorologica di Fergus Falls, nel Minnesota. Qui solo per un soffio sono stati sfiorati i -30°C. Ma temperature minime, prossime ai -26°C -27°C, sono state misurate anche nel nord del Wisconsin e nello stato del Michigan, particolarmente esposto alle frequenti incursioni artiche canadesi. Ma temperature molto basse, anche se lontani dai valori eccezionali toccati nella grande ondata di gelo dello scorso mese di Gennaio, si stanno registrando anche nello stato dell’Illinois, nel nord dell’Ohio e nell’Indiana, con temperature scese sotto i -10°C -12°C. A Chicago, la scorsa notte, la colonnina di mercurio è scesa sotto i -12°C, con una fitta nevicata che è cessata solo in mattinata, lasciando un accumulo di oltre 10 cm di neve fresca. Difatti le masse d’aria artiche, discendenti dall’Artico canadese, scivolando in direzione degli Stati Uniti centrali stanno andando ad alimentare un esteso sistema frontale che dagli USA centro-meridionali si spinge verso l’East Coast, sotto la spinta delle impetuose “Westerlies” che entrano dal Pacifico settentrionale.
Questo sistema frontale scorre lungo la linea di demarcazione fra l’aria gelida d’estrazione artico canadese, che affonda verso gli USA centrali, e le masse d’aria più tiepide e umide, di origine sub-tropicale marittima, che dal golfo del Messico si muovono verso la Florida e gli States sud-orientale, attraverso una moderata ventilazione sud-occidentale. Il notevolissimo “gradiente termico orizzontale” fra le differenti masse d’aria agevolerà lo sviluppo di un complesso e ampio sistema frontale che nelle prossime ore arrecherà forti rovesci e temporali, anche di moderata intensità, fra Mississippi, Alabama, Georgia e nord della Florida. Mentre poco più a nord, a causa dell’affondo delle masse d’aria molto fredde dall’Artico canadese, nevicate diffusi e possibili rovesci nevosi interesseranno gli stati del Missouri, Kentucky e West Virginia, dove molte città, come Cincinnati e Louisville, rischiano di essere coperte da oltre 15-20 cm di neve fresca. L’aria gelida, che sta già scivolando verso gli USA centrali, entro la prossima nottata penetrerà fino al Missouri, Kentucky e West Virginia, determinando un drastico abbassamento dello “zero termico” fino a livello del piano, con la conseguente trasformazione della pioggia in neve. Nel corso della giornata di domani, con il graduale spostamento del sistema frontale verso l’East Coast e l’Atlantico occidentale, le nevicate si sposteranno verso gli stati della Virginia, la Pennsylvania, il Delaware ed il New Jersey, dove le nevicate raggiungeranno anche le aree costiere, sfiorando anche l’area di New York. Le nevicate più consistenti dovrebbero interessare l’area degli Appalachi, specie fra il West Virginia e la Pennsylvania, dove potrebbero cadere abbondanti precipitazioni nevose che potrebbero depositare accumuli davvero consistenti, in grado di provocare enormi disagi.