Nonostante non sia possibile prevedere con certezza in risveglio di un vulcano, ci sono comunque dei segnali che non possono essere trascurati: i Campi Flegrei si stanno innalzando di 3 centimetri sul livello del mare ogni anno, e si registrano microterremoti e accumulazioni di gas.
Vladimir Kir’janov, docente della facoltà di geologia dell’Università di San Pietroburgo, sostiene che “se il sollevamento avviene in maniera regolare, allora è probabile che sia in corso il riempimento della camera magmatica e per questo si sta sollevando il terreno sopra di essa. I Campi Flegrei sono un supervulcano, come anche Yellowstone negli Stati Uniti e Toba in Indonesia, che eruttano più di mille chilometri cubici di magma che provocherebbero eruzioni catastrofiche. Nella regione dei Campi Flegrei è avvenuta una grande eruzione circa 30-40 mila anni fa. La cenere vulcanica che ne risultò si trova ancora adesso nel Mar Mediterraneo, in Bulgaria, in Ucraina e persino nel territorio russo. Ora sta avvenendo l’ennesimo riempimento della camera magmatica e prima o poi l’eruzione potrebbe avvenire.”
Il riempimento della camera magmatica, però, non è l’indicatore più preciso, ritiene Aleksej Sobisevi?, responsabile del laboratorio di geofisica e vulcanologia dell’Istituto di fisica dell’Accademia Russa delle Scienze: “Si tratta di un presagio piuttosto a lungo termine: potrebbe riempirsi per decenni, anche centinaia di anni. Non è un problema attuale, molte montagne crescono di cinque centimetri all’anno, è un processo naturale in geologia.”