Trilobiti, fossili da guinness: rivelati sensazionali nuovi primati

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I trilobiti sono creature dal carapace duro, che popolavano gli antichi mari del nostro pianeta, centinaia di milioni di anni fa. Il loro nome deriva dal fatto che sono dotati di “tre lobi”, se osservati in sezione longitudinale: hanno una testa, una zona centrale e una coda, cosa che altri artropodi non possiedono. Questi animali sono considerati la prima forma di vita complessa apparsa sulla Terra, e rappresentano l’emblema dell’era Paleozioca. Si tratta di una classe estinta (Trilobita), che è scomparsa dai nostri oceani prima che sui continenti apparissero i dinosauri; i suoi fossili consistono prevalentemente nella mineralizzazione dell’esoscheletro, molto raramente sono invece stati rinvenuti “interi”, ovvero contenenti anche la parte interna del carapace. La maggior parte delle cose che conosciamo della vita dei Trilobiti deriva in realtà dallo studio dei moderni artropodi e crostacei marini, loro stretti parenti; gli scienziati hanno appurato che questi animali potevano vivere in una grande varietà di ambienti, adattandosi agilmente alle diverse condizioni, e passando, nel corso del tempo, da animali predatori a filtratori, ma anche parassiti. La loro capacità di mutare appare sensazionale, specialmente se pensiamo che sono stati trovate e classificate circa 20.000 specie diverse di Trilobiti, rappresentanti ben 50 generi differenti! Ha dell’incredibile il fatto che ogni anno, nella sola regione delle montagne dell’Atlante, in Marocco (un tempo in corrispondenza di questi rilievi era presente un oceano preistorico), vengono scoperte fino a 5 nuove specie: la grande quantità (e qualità) di fossili di questo animale rinvenute al giorno d’oggi, rendono il Marocco il deposito fossilifero più rappresentativo e ricco per i Trilobiti.

NUOVI STUDI. Nessun animale potrebbe rappresentare meglio il dramma dell’evoluzione e dell’estinzione come i Trilobiti: essi si sono evoluti in poco tempo ad un ritmo incredibile, dando luogo a numerosissime, belle, bizzarre e futuristiche forme (FOTO TIPOLOGIE); questa proliferazione da record ha contribuito alla così detta “Esplosione del Cambriano”, uno dei più importanti eventi della storia della vita sulla Terra, che, tra 540 e 520 milioni di anni fa, ha visto un’impressionante radiazione adattativa della fauna invertebrata, che ha dato poi origine agli attuali phylum animali (compreso quello dei cordati, cui apparteniamo).

Vista speciale. In un recente lavoro pubblicato sulla rivista scientifica “Scientific Reports”, la D.ssa Schoenemann e il Dr Clarkson, hanno svelato che i Trilobiti avevano occhi molto particolari, costituiti da lenti di cristalli di calcite; dietro di essi hanno scoperto, grazie a particolari ed avanzate tecniche di scansione, tracce di cellule recettive che funzionavano da collegamento tra gli occhi ed il cervello: si tratta delle cellule-recettore più antiche mai osservate in un fossile.

Corazza protettiva. Il corpo di ogni Trilobita è costituito da diversi segmenti che si diramano nei tre lobi longitudinali; questa caratteristica ha permesso a questi animali di potersi arrotolare su loro stessi, formando così una sfera assai rigida protettiva, una sorta di armatura, da presentare nelle situazioni di pericolo, in presenza di predatori di vario genere.

Animali social. Diversi ricercatori hanno trovato evidenze che testimonierebbero l’inclinazione alla socialità di questi animali; essi compivano lunghe migrazioni di gruppo per poter cercare cibo insieme e si radunavano in massa al momento del cambio del carapace esterno, durante la crescita.

Rituali di accoppiamento. Il Dr Brett (docente di geologia alla University of Cincinnati), insieme ai suoi collaboratori, ha investigato gli aspetti riproduttivi di questi animali antichi. Attraverso l’analisi di siti in cui sono stati ritrovati ammassati numerosissimi fossili di Trilobiti, hanno dedotto che le varie morfologie che essi assumono, sono chiaramente dettate da esigenze sessuali: al fine di attrarre le femmine, o di mostrare la propria superiorità agli altri esemplari, hanno sviluppato forme particolari come le corna e le spine ricurve, che assumono quindi la valenza che potrebbe avere per un gallo, la sua cresta. Queste appendici sembrano quindi essere il risultato di una selezione sessuale, piuttosto che una conseguenza dell’adattamento ai cambiamenti ambientali. Inoltre, è stato scoperto che, la scelta del partner, e l’accoppiamento vero e proprio, avveniva “a nudo”: i vari animali uscivano dal proprio carapace per trovare un compagno e quindi riprodursi.

Questi animali, che hanno vissuto per un tempo lungo il doppio rispetto ai dinosauri, hanno avuto ampie opportunità di lasciare in eredità alla Terra una quantità impressionante di loro carcasse. Nonostante la loro vita da guinness dei primati, non sono sopravvissuti all’Era Permiana: 252 milioni di anni fa, i Trilobiti si sono arresi ad una delle più grandi estinzioni di massa del nostro pianeta, lasciando però un ricordo indelebile della loro proliferazione sulla Terra.

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