Le successive missioni spaziali di Stati Uniti e Unione Sovietica chiarirono che le fasce costantemente presenti attorno alla Terra sono in realtà due: la prima, più interna, molto stabile, costituita da un plasma di elettroni e ioni positivi ad alta energia, e una più esterna, di soli elettroni ad alta energia, caratterizzata da un comportamento molto più dinamico rispetto a quella interna. Durante i periodi attivi i livelli di radiazione possono aumentare drasticamente, creando condizioni al limite per i veicoli spaziali in orbita e per gli astronauti nello spazio. L’obiettivo della missione – dicono i ricercatori – è proprio quello di capire come e perchè questi livelli variano nel tempo. “Gli strumenti hanno una risoluzione estremamente fine, capaci di mettere a fuoco un fenomeno che non sapevamo nemmeno che esistesse“, ha detto David Sibeck, a capo della missione. La scoperta potrebbe rivoluzionare la nostra conoscenza sulle forze gravitazionali coinvolte. La ricerca dettagliata è stata pubblicata sul numero del 20 Marzo della rivista Nature.
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