Ieri sera dopo le 22:15 (ora italiana), il Cile (dove erano le 16:15 di una mite giornata estiva) si sono verificate due forti scosse di terremoto nel giro di pochi minuti, la prima fortissima, di magnitudo 7.0, la seconda di intensità inferiore ma comunque nettamente avvertita dalla popolazione. Le scosse si sono verificate nel nord del Paese, e le autorità hanno disposto un’allerta tsunami preventiva sulle coste dell’Oceano Pacifico, successivamente rientrata.
Se l’Italia fosse stata colpita da un terremoto così forte, innanzitutto sarebbe stata una catastrofe apocalittica con decine di migliaia di vittime per i crolli dovuti alla scossa di magnitudo 7. Poi, in caso di fuga dalle coste per il terremoto, sarebbe stato il caos. Nessuno avrebbe saputo dove andare, cosa fare. In Italia si continua a costruire male. Città vengono distrutte, con decine e centinaia di morti, anche con scosse molto più deboli (vedi L’Aquila o l’Emilia Romagna). Non esistono piani di evacuazione precisi e puntuali, se non in casi isolati, e comunque sempre la gente non è informata e non si vuole informare continuando a mantenere distacco da tematiche così profondamente interessanti, dando la preferenza al Grande Fratello o a robe simili. Quando, e su MeteoWeb c’è capitato spesso, parliamo di rischio sismico e terremoti predicando l’importanza della prevenzione, veniamo additati come iettatori e riceviamo violente minacce, accuse, offese e chi più ne ha più ne metta. Perché aprire gli occhi sul rischio significa “portare sfiga”.
Violento terremoto e allarme tsunami: dal Cile un magistrale esempio di prevenzione. In Italia, invece…
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