Aereo malese scomparso: i nuovi segnali sono compatibili con quelli emessi dalla scatola nera

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L’Australia ha annunciato di aver individuato nell’Oceano Indiano nuovi segnali acustici compatibili con gli ultrasuoni emessi dalle scatole nere del Boeing 777 della Malaysia Airlines.
La sonda inviata dalla nave della Marina australiana Ocean Shield “ha individuato segnali compatibile con quelli emessi dalle scatole nero dell’aereo”, ha dichiarato Angus Houston, responsabile del centro coordinamento delle ricerche con sede a Perth (ovest dell’Australia).
Sono stati catturati due segnali, uno di due ore e venti minuti, l’altro di tredici minuti, secondo l’ex capo dell’esercito australiano. Questi risultati, “finora la pista più incoraggiante”, hanno quasi persuaso gli inquirenti di essere orami “molto vicini al luogo in cui devono essere”. Se confermato, questo progresso sarebbe importantissimo – forse più di quanto auspicato – visto che precede di pochissimo la disattivazione delle scatole nere del Boeing 777 della Malaysia Airlines, inabissatosi con ogni probabilità lo scorso 8 marzo. Le scatole nere infatti emettono segnali per circa 30 giorni. Nel corso della seconda ‘traccia’, erano chiaramente ascoltabili due onde distinte. Potrebbero provenire da ciascuna delle due scatole nere: le Dfdr (Digital flight Data Recorder), che registra tutti i parametri di volo (velocità, altitudine, eccetera) e la Cvr (Cockpit Voice Recorder), che registra tutte le comunicazioni in cabina. Una flotta navale e aerea internazionale attraversa l’Oceano Indiano da settimane alle ricerca dei rottami o delle scatole nere del Boeing 777 della Malaysia Airlines, scomparso con 239 persone a bordo, 153 delle quali di nazionalità cinese. Ricerche condotte a circa duemila chilometri dalle coste occidentali dell’Australia, la rotta presunta dell’aereo, si sono finora rivelate infruttuose.

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