Alloro: uno storico e mitologico protagonista delle nostre tavole dalle sensazionali proprietà fitoterapiche

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ALLOROL’alloro è da sempre circondato da un fascino straordinario, saldamente ancorato alla mitologia, più precisamente, alla storia d’amore avente per protagonista, seppur non corrisposto, Apollo. Colpito da Eros con una delle sue frecce, il dio venne travolto da una grande passione per la bellissima Dafne. Un giorno, vedendola lungo le pendici del monte Parnaso, la chiamò, ma la ninfa iniziò a fuggire terrorizzata tra i boschi. Accortasi che la sua corsa era inutile, impaurita dal troppo ardore del suo spasimante, invocò l’aiuto della Madre Terra che, impietosita dalle richieste della figlia, iniziò a rallentare la sua corsa fino a fermarla, trasformando contemporaneamente il suo corpo: i suoi capelli divennero ricchi di foglie; le sue braccia, sollevandosi verso il cielo, flessibili rami; i suoi delicati piedi, robuste radici; il suo bellissimo volto svanì tra le fronde dell’albero. Dafne divenne un leggiadro e forte albero: il lauro. Menzionato nella letteratura come simbolo d’ispirazione, tanto che Dante, nel Paradiso, si rivolge così al buon Apollo: “Venir vedraimi al tuo diletto legno. E coronarmi allor di quelle foglie”, l’alloro, dal profumo che può portare la mente ad elevarsi su piani sottili, risvegliando l’ispirazione, sollecitando l’espressione interiore della creatività, è legato all’idea di immortalità, diventando sacro ad Apollo con la metamorfosi di Dafne; simboleggiando il trionfo derivante dalle attività politico-militari ed artistiche, cingendo poi con i suoi rami intrecciati le teste dei vincitori dei giochi, di eroi, cantori, poeti, condottieri e saggi.

ALLORO SECCOLa natura apollinea ne fa un simbolo di leggerezza e di divinazione, ma ha anche il significato di purezza fisica e spirituale (non a caso le Vestali, pure nel corpo e nello spirito, erano coronate con alloro). Gran parte delle civiltà successive a quella greca continuarono a considerare l’alloro una pianta nobile: era sempre presente nei giardini imperiali, usato dagli Imperatori romani durante trionfi e cerimonie pubbliche. Una leggenda narra che Giove in persona regalò all’imperatore Cesare proprio una pianta di alloro, per evidenziare le vittorie ottenute sul campo di battaglia da uno dei personaggi più importanti della Roma arcaica. Negli antichi riti, i contadini romani legavano 3 ramoscelli di alloro con un cordoncino rosso, che propiziava l’abbondanza del raccolto, aiutando il grano a maturare e donando benessere. Ancora oggi si racconta che mettere alcune foglie di alloro sotto il cuscino solleciti sogni profetici. Nel Rinascimento, ad essere incoronati divennero poeti e letterati. Le corone di alloro erano un simbolo iconografico ricorrente tra pittori e scultori, che realizzavano volti o mezzi busti di imperatori o persone famose e colte, ritratte o scolpite con la corona d’alloro sul capo (es. Dante Alighieri e Giulio Cesare venivano ritratti solitamente con corone d’alloro in testa).

ALLORO 1L’alloro, appartenente al genere Laurus e alla famiglia delle Lauraceae, ha davvero moltissime proprietà benefiche: le foglie fresche sono un’ottima fonte di vitamina C, che contrasta i radicali liberi, ha effetti antivirali, stimola il sistema immunitario e favorisce la guarigione delle ferite; sono una buona fonte di acido folico, importante per la sintesi del DNA e in gravidanza, per prevenire le malformazioni fetali; contengono vitamina A, utile per la vista e per proteggere dai tumori. L’alloro, usato nelle cucine di tutto il mondo per insaporire stufati, brodi, marinate e minestre, per aromatizzare piatti di carne e di pesce, per profumare intingoli e aromatizzare selvaggina nonché per insaporire alcuni salumi ma anche bevande e dolci (budini di riso), ha proprietà tonico-stimolanti, digestive, espettoranti, carminative e diuretiche. Le foglie contengono un olio essenziale composto da cineolo ed eugenolo con effetto protettore sul fegato, riducendo gas intestinali e flatulenza. L’infuso stimola l’appetito, facilita la digestione, previene l’acidità di stomaco e gli spasmi intestinali, rinforza lo stomaco e contrasta la diarrea, soprattutto nei piccoli. Le drupe o bacche essiccate e polverizzate combattono i sintomi influenzali, il raffreddore, alleviano il gonfiore e la tensione addominale. In fitoterapia, le foglie sono impiegate per preparare infusi antibatterici e contro il catarro. L’alloro è benefico per l’apparato respiratorio, è un ottimo espettorante contro gli stati febbrili e la tosse grassa; favorendo l’espulsione del muco dalle vie respiratorie. Inoltre, esso agisce come antinfiammatorio, usato per regolare i cicli mestruali e combattere i dolori; e come diuretico, eliminando l’eccesso di liquidi nel corpo. Contenendo acidi grassi insaturi (tra cui l’oleico e il linoleico), l’alloro riduce, inoltre, il rischio di malattie cardiovascolari.

ALLORO 2Ottimo è anche l’olio di alloro, usato contro ustioni e reumatismi (si ottiene facendo macerare una manciata di bacche in una tazza di olio d’oliva. Dopo 20 giorni si schiacciano per spremere il succo e si filtra il liquido con una garza. L’olio viene conservato in una bottiglietta in un luogo fresco e buio). Esso lenisce gli spasmi reumatici e aiuta la ripresa d’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi: va frizionato sulle parti interessate per due volte al giorno. Per preparare l’infuso digestivo: 40 gr. di foglie d’alloro; 20 gr. di foglie di malva; 20 gr. di foglie di camomilla; 20 gr. di semi di anice. Va bevuto dopo i pasti, versandone un cucchiaio per tazza. Per ottenere un infuso antinfluenzale: 10 gr. di foglie fresche lasciate in infusione per 5 minuti, bevendolo per due volte al giorno, stando il più possibile sotto le coperte. Per un bagno anti-stress: 5-6 grosse manciate di foglie di alloro, 2 litri d’acqua. Preparate un decotto lasciandolo bollire per 15 minuti, mettetelo nella vasca e rimaneteci immersi per 15 minuti. Ma l’alloro è utile anche come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi, come sostituto della canfora, ma più profumato; oppure lo si può mettere nelle tasche degli abiti da conservare al cambio di stagione.

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