Aloe vera: le sorprendenti virtù benefiche della “pianta dell’immortalità”, alleata di bellezza della regina Cleopatra

MeteoWeb

L’aloe vera è una pianta grassa dalle foglie succulente, il cui nome deriva forse dal termine greco “als-alòs”, che vuol dire sale, ma anche mare, forse a significare che il suo habitat è proprio vicino al mare; mentre un’altra derivazione attendibile la fa discendere dal vocabolo arabo “alua”, che vuol dire amaro, come in effetti è amaro il succo completo della pianta. Sotto il nome di aloe sono elencate numerose specie di questo genere di piante che appartengono alla famiglia delle Liliacee, più esattamente alle Aloaceae. Il suo impiego nella storia ha origini antichissime: una tavola di argilla sumera trovata in Mesopotamia, nella città di Nippur, databile attorno al 2000 avanti Cristo, la include in un elenco di piante medicamentose. E’ questa la prima testimonianza dell’impiego farmacologico dell’aloe. Attorno al 1500 avanti Cristo, durante il regno del faraone Amen-Hotep I, nel Papyrus Ebers, gli Egizi effettuarono una prima analisi dettagliata del valore medicamentoso dell’aloe.

Nell’antico Egitto, essa era definita “pianta dell’immortalità”, impiegata tra le sostanze per l’imbalsamazione, nei riti di inumazione dei Faraoni ed era molto coltivata per uso terapeutico. Ancora oggi, in Egitto, l’aloe vera è piantata davanti alla porta di casa, essendo considerata un modo per assicurarsi una lunga vita e felicità. Sembra che le regine Cleopatra e Nefertiti facessero i bagni immerse nel succo di aloe vera, miscelato con latte di capra. Nel nuovo testamento della Bibbia, ci sono descrizioni su come il corpo di Gesù era stato ricoperto con un mix di sostanze, tra cui l’aloe vera, e ciò è confermato da un’accurata analisi di laboratorio effettuata sulla Sacra Sindone. Ma è Dioscoride a fornirci la più ampia testimonianza sulle proprietà dell’aloe vera. Seguendo come medico militare l’esercito romano, scrisse, infatti, un enciclopedia botanica/medica(Erbario Greco) durante l’invasione dell’Asia, in cui venivano spiegati tutti gli usi dell’aloe vera per la cura di moltissime malattie (ustioni, bruciature, problemi digestivi e gastrointestinali, cura delle emorroidi, problemi dentali e di gengive ecc), elencando le proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e l’efficacia della pianta nel combattere le infezioni cutanee.

L’aloe vera è citata da Cristoforo Colombo:Quattro vegetali sono indispensabili per il benessere dell’uomo: il frumento, la vite, l’olivo e l’ aloe. Il primo lo nutre, secondo le rinfranca lo spirito, il terzo gli reca armonia, il quarto guarisce” e persino dal Mahatma Gandhi: “Mi chiedete quali siano le forze segrete che mi hanno tenuto in vita durante i miei prolungati digiuni. Ebbene, esse sono la mia incrollabile fede in Dio, il mio stile di vita semplice frugale e l’aloe, il cui beneficio scoperto quando mi sono recato in sud Africa verso la fine del 19º secolo”. Un’altra testimonianza ci viene da Alessandro Magno che, durante un’invasione in Egitto, su consiglio del grande filosofo Aristotele, conquistò l’isola di Socotra proprio perchè li vi era una grandissima piantagione di aloe vera che veniva utilizzata per curare le ferite dei suoi soldati, reduci dalle battaglie militari. L’aloe è tornata a far parlare di sé soprattutto a partire dal 1851, quando due ricercatori, Smith e Stenhouse, isolarono un principio attivo con proprietà lassative che essi chiamarono Aloina; ma fu soltanto nel 1935 che Creston Collins e suo figlio rivelarono, in un rapporto divenuto poi celebre , il possibile utilizzo dell’aloe per sopperire agli effetti devastanti delle radiazioni.

Quando, poi, il farmacista texano Bill Coats, alla fine degli anni ’50, riuscì a stabilizzare la polpa con un procedimento naturale, si aprirono le porte alla commercializzazione e all’uso industriale di prodotti a base d’aloe, che può essere un valido aiuto per molti problemi di salute, essendo formata da mucopolisaccaridi, chiamati anche con l’abbreviazione di MPS, in particolare l’acemannano, che interagisce con il sistema immunitario ed è un potente stimolatore di macrofagi (globuli bianchi che distruggono i batteri) per produrre agenti immunitari; contiene antrachinoni, con attività lassativa e riparatrice per l’intestino; è ricca di vitamine, minerali e molti elementi nutritivi che si combinano perfettamente tra loro, potenziando il proprio effetto l’uno con l’altro, in sinergia. L’aloe vera idrata, grazie ai mucopolisaccaridi, trattenendo l’acqua, per cui è efficace nel trattamento delle pelli disidratate; penetrando profondamente nei tessuti corporei, fino al settimo strato cutaneo; grazie ai polisaccaridi e derivati dell’antracene, ha attività antivirale, batteriostatica e antimicotica, per cui è efficace nella cura delle pelli impure, acneiche e seborroiche; stimola la sintesi del collagene e dell’elastina che costituiscono l’impalcatura della pelle e tendono ad assottigliarsi col tempo, svolgendo pertanto un’azione stimolante e rigenerante; evitando la comparsa di arrossamenti dopo la rasatura o la depilazione, così come eruzioni e piccoli brufoli e favorendo la rapida chiusura dei pori dilatati.

Funge da antipiretico, dando sollievo al bruciore dovuto a scottature, infiammazione e febbre; ostacola la crescita di virus e batteri; riduce la fuoriuscita di sangue nelle lesioni (azione emostatica); distrugge le tossine introdotte anche dall’inquinamento idrico, atmosferico e alimentare; ristruttura, rigenera e rivitalizza il midollo osseo; è antiossidante, riabilitante ed energetico, molto utile dopo le convalescenze; riattiva in modo specifico il sistema immunitario (es. AIDS), stimola la produzione di endorfine ed esercita un’azione antidolorifica ed analgesica, pertanto è utilissima negli sportivi; tonifica i capillari sanguigni; pulisce e anestetizza in modo naturale; è ipoglicemizzante, abbassando il valore di zucchero nel sangue. Anche se a oggi non ci sono prove certe dell’efficacia dell’aloe nella prevenzione o nella cura del cancro, i ricercatori stanno valutando attentamente gli effetti sull’organismo di alcune delle sostanze contenute in questa pianta e i meccanismi molecolari che li determinano. Molti degli studi effettuati finora, sono stati condotti solo in vitro, ossia in provette e su cellule coltivate in laboratorio o su particolari modelli sperimentali, ma non nell’uomo. In particolare, l’emodina, contenuta nelle foglie di aloe vera, blocca in vitro la crescita delle cellule e stimola l’apoptosi, ossia il processo di “morte programmata“, fondamentale nella lotta contro il cancro , permettendo all’organismo di eliminare le cellule tumorali. Alcuni studi in vitro hanno dimostrato in particolare che essa è efficace contro le cellule di tumore di testa-collo e di tumore del fegato. Infine, il DEHP (di(2-etilesil)ftalato) blocca le cellule di leucemia in modelli in vitro.

Condividi