Attualmente, rileva il sito greenreport, le emissioni di CO2 prodotte dall`industria energetica e dei trasporti rappresentano la quota maggiore dell`inquinamento climatico, ma lo studio della Chalmers dimostra che l`eliminazione di queste emissioni non garantirebbe di stare al di sotto del limite di “non ritorno” fissato dall`Unfccc, dato che le emissioni dell`agricoltura minacciano di continuare ad aumentare insieme alla crescita del consumo globale di carne e prodotti lattiero-caseari. Se non viene affrontato il problema delle emissioni agricole, il protossido di azoto proveniente dai campi coltivati e il metano delle emissioni del bestiame potrebbe raddoppiare entro il 2070 e questo da solo renderebbe impossibile rispettare i già più che problematici obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti.
Le carni più pesanti per il clima rispetto al cibo che forniscono sono il manzo e l`agnello/montone e le stime indicano che entro il 2050 la carne di manzo e agnello rappresenterà la metà di tutte le emissioni di gas serra agricole, mentre contribuiranno solo per il 3% all`apporto calorico per gli esseri umani. I formaggi e gli altri prodotti caseari rappresenteranno circa un quarto del totale dell`inquinamento climatico agricolo.
Clima, studio svedese: per tagliare i gas serra si deve ridurre la produzione di carne e formaggio
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