“Noi auspichiamo che sia un porto italiano” a provvedere allo smantellamento della Concordia. Lo ha detto il pretto Franco Gabrielli, Capo della Protezione Civile, in audizione in Commissione Ambiente alla Camera, anche perche’ “ricordo che dobbiamo ancora trovare un corpo”. “E’ vero pero’ – ha poi aggiunto – che il prezzo lo deve pagare la Costa, che e’ sempre una societa’ privata, che puo’ andare a gambe all’aria”. “I costi a carico dell’armatore sono stati fin’ora – ha rilevato Gabrielli – 1,1 miliardi”.
“Il problema del porto di Piombino e’ che non ha il bacino”, mentre “Genova ha il rischio del traino: la distanza tra il Giglio e Piombino si copre in un giorno, quello tra il Giglio e Genova in 5”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sulla rimozione della Concordia. “A Civitavecchia – ha quindi osservato – le strutture portuali sarebbero migliori di Piombino, ma il costo presentato e’ assolutamente fuori mercato, il doppio delle altre soluzioni italiane”.
“Oggi ci scandalizziamo sull’ipotesi Turchia ma e’ li’ che mandiamo le nostre navi militari. Da 25 anni in Italia – ha osservato in audizione alla commissione Ambiente della Camera – non facciamo smantellamento di navi, le nostre navi militari le portiamo in Turchia”. “Attualmente in Europa il paese meglio attrezzato e’ la Norvegia” ha aggiunto rispondendo alle domande dei parlamentari – ma non hanno optato per quel paese per una questione di distanza”, anche se l’offerta norvegese era di “prezzi inferiori rispetto a quelli turchi”.
Una gestione pubblica dello smaltimento del relitto della Concordia non sarebbe sostenibile, “i costi sono a carico del privato”. “In febbraio, quando ero fortemente preoccupato che la parte privata potesse reggere, scrissi all’allora presidente del Consiglio chiedendo, nel caso dovessi esercitare il potere sostitutivo, di mettermi a disposizioni almeno 300 milioni. Il pernacchione di e’ sentito fino a Londra”.