“Rimasi 36 ore sdraiato dentro la Costa Concordia nell’acqua fredda, che mi arrivava alla gola, con una frattura alla gamba sinistra, un trauma cranico. Avevo perso il telefonino, sbattei una padella per farmi sentire ed essere salvato”: cosi’ l’hotel director della nave Manrico Giampedroni, ha ricordato di quando rimase intrappolato nella nave durante la fase concitata dell’evacuazione davanti all’isola del Giglio. “Le pareti sono diventate pavimento e risalii sul lato sinistro dove i passeggeri aspettavano il loro turno – ha anche ricordato Giampedroni – La maggior parte evacuava con la biscaggina, ma ne vedo circa 20 che erano distaccati dal gruppo principale, allora mi avvicino per essere l’ultimo dietro di loro. Nel raggiungere queste persone camminavo sulle pareti, anche sulle porte. Alcune di queste erano verso l’esterno, ma una si apriva a rovescio cosi’ sono caduto di sotto al ponte 3. Oltre a rompermi una gamba, ebbi un trauma cranico, rimasi con l’acqua alla gola 36 ore”. Giampedroni venne definito anche commissario-eroe dai media perche’ ricevette una medaglia d’oro dal Senato. La circostanza e’ stata evidenziata con sarcasmo dall’avvocato di alcuni passeggeri Michelina Suriano: “Ma lei ha ricevuto la medaglia perche’ ha salvato dei passeggeri o perche’ ha patteggiato?”. Il pm si e’ opposto e il presidente del collegio, giudice Giovanni Puliatti ha accolto l’opposizione. Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi per omicidio plurimo colposo e lesioni plurime colpose non avendo effettuato quanto previsto dai protocolli di abbandono della nave in caso di naufragio.