L’edilizia in Europa è responsabile da sola di oltre il 40% del consumo di energia primaria, per lo più non rinnovabile. Questo dato nei prossimi anni potrebbe addirittura crescere. Il suo consumo all’interno dei nostri edifici, infatti, è aumentato del 50% rispetto al 1980, in controtendenza rispetto all’industria che invece registra nello stesso periodo un meno 11%. Non potrebbe essere diversamente visto che il 70% degli edifici è stato costruito precedentemente all’entrata in vigore delle prime normative sul risparmio energetico del 1976. Diventa facile quindi capire come oltre l’80% delle abitazioni sia certificato nell’ultima classe energetica, ovvero la “G”, la più energivora, e di come l’obiettivo previsto dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica al 2020 sia per l’Italia assai lontano.
Questi sono alcuni dei dati che verranno presentati dalla ricerca Inbar/Pentapolis sui costi e sulle opportunità del costruire verde. Non è solo l’aspetto energetico che desta preoccupazione, ma è l’intero modo di intendere il processo edilizio che risulta inefficiente: pianificazione, costruzione, uso e dismissione. Occorre quindi avviare una forte azione di ammodernamento del patrimonio immobiliare nazionale. Circa 2 milioni di abitazioni, infatti, sono in precario stato di conservazione e oltre il 40% richiede interventi di manutenzione straordinaria.
“La ricerca di soluzioni ecologiche è quindi una sfida fondamentale per il comparto edilizio – sottolinea Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis Onlus – che deve anche trovare un nuovo approccio, più sostenibile, al consumo del suolo. Nonostante ci siano 2 milioni di abitazioni vuote in Italia, ogni giorno si perdono 70 ettari circa di territorio, ovvero un’area pari alla superficie di una grande città, che avrebbero potuto produrre 450.000 tonnellate di cereali e farci risparmiare 90 milioni di euro d’importazioni agricole ed alimentari. A questi poi – conclude Pontillo – dobbiamo aggiungere i costi per la gestione dell’acqua che non viene più assorbita dal terreno reso impermeabile, ossia circa 150 milioni l’anno”.
Nel corso della giornata si terrà la seconda edizione del Premio Abitare Verde, rivolto agli enti pubblici impegnati sul fronte della sostenibilità in edilizia.