Siamo fannulloni, orgogliosi, chiacchieroni, grandi seduttori e amiamo la buona tavola. Urliamo per strada, gesticoliamo, non sappiamo le lingue e abbiamo poco rispetto per il nostro vicino di ombrellone. Così noi italiani veniamo descritti dagli stranieri. Solo sterotipi? Forse, ma alcuni turisti che scelgono di venire in Italia per trascorrere le loro vacanze si lasciano influenzare, e forse è per questi nostri difettucci che oggi un turista su ventitré sceglie il Bel Paese, mentre nel 1950 era uno su cinque.
Secondo alcuni dati elaborati dal Touring club italiano sulla base di cifre dell’ UNWTO, su circa 25 milioni di turisti nel mondo dal 19% di visitatori che nel 1950 sceglievano l’Italia siamo passati al 15,9% del 1960 e poi al 7,7% del 1970 e giù, dopo una breve risalita nel 1980, fino al 6,1% del 1990 (rimasto tale fino al 2000) per poi calare ancora al 4,6% del 2010 e infine al 4,4% di oggi.
Non sono dati del tutto allarmanti, ovviamente, come sottolineano gli esperti, se le presenze in Italia sono diminuite, lo si deve anche all’ascesa dirompente di altre mete turistiche mondiali come Cina, Corea e isole caraibiche.
Dicono le classifiche del «Country Brand Index 2012-2013» che misura la popolarità dei «marchi» di 118 Paesi, che l’Italia è primissima o ai primissimi posti nell’immaginario di tremila importanti opinion leader di tutto il mondo (e dunque dei potenziali visitatori stranieri) per la ricchezza culturale, la gastronomia, la moda.
Come sempre, c’è chi accusa la politica italiana di investire poco nel settore turistico. In realtà, bisogna chiedersi: come trattiamo i turisti? Spesso come ‘polli da spennare’, alzando i prezzi dei menu al ristorante o quelli della corsa del taxi!!
Da altri sondaggi, è emerso che su circa 1350 turisti intervistati il 41% ammette di scegliere lo Stivale almeno una volta ogni 3 anni. Però c’è anche chi non vuole tornare sicuramente (4%) o molto probabilmente (24%).
Dove vanno gli stranieri? Molti scelgono il sud (24%), le isole (23%) ed il centro Italia (21%) in egual misura, e sono alla ricerca di tranquillità e relax (71%), divertimento (57%) e di cibo gustoso e dei qualità (49%) attratti dalle nostre tradizioni, dal nostro bel clima e dal calore delle persone.
Cosa, invece, può rovinare la vacanza italiana dei turisti stranieri? La sporcizia e la poca cura dell’ambiente (39%) e i servizi messi a disposizione valutati assolutamente non all’altezza dei canoni odierni (36%). In secondo piano, ma comunque fondamentali per i visitatori stranieri, troviamo l’assenza di trasporto pubblico (32%), gli orari di chiusura di musei e attrazioni (28%), la mancanza di informazioni turistiche adeguate (26%) e il caos e la confusione (17%).
Insomma, siamo un Paese da visitare, da 10 e lode, ma per condotta, abbiamo un 5 in pagella!