Per la prima volta un pianeta simile alla Terra è stato scoperto nella zona abitabile della sua stella. Denominato Kepler-186F, il pianeta potrebbe ospitare acqua allo stato liquido e quindi la vita come la conosciamo. E’ stato osservato grazie al telescopio spaziale Kepler della NASA a 490 anni luce dalla Terra, orbitante intorno ad una fioca nana rossa. Il suo posizonamento e la sua composizione suggeriscono che potrebbe trattarsi di un mondo lussureggiante, forse simile ad alcune aree terrestri. Secondo gli astronomi non si tratta di un gemello della Terra, ma di un lontano cugino, dal momento che il corpo orbita intorno ad una stella molto più fredda del Sole. Caratteristiche simili, ma genitore diverso. Gli scienziati pensano che Kepler-186F sia il più esterno di cinque pianeti e che la sua distanza dalla nana rossa sia di 52,4 milioni di chilometri. La Terra orbita intorno al Sole ad una distanza di 149,6 milioni di chilometri, ma la nostra stella è più grande e molto più luminosa d Kepler-186, determinando una zona abitabile più lontana rispetto a quella del sistema planetario extrasolare. Sino ad ora erano stati individuati molti pianeti nelle zone abitabili delle loro stelle, ma le dimensioni non erano mai quelle giuste. Kepler-186F è il primo pianeta alieno così vicino alla Terra in termini di dimensioni che potrebbe realmente ospitare la vita. Un vero e proprio gioiello di 1,1 raggi terrestri che rappresenta una scoperta storica per la cosmologia, ormai sempre più in grado di osservare nelle profondità dell’universo. Non è ancora chiara la composizione atmosferica del pianeta, ma gli altri parametri rendono fiduciosi i ricercatori. In realtà Kepler-186F si trova ai margini della zona abitabile, che significa che l’acqua liquida sulla sua superficie potrebbe congelare. Ma dal momento che il pianeta è un pò più grande della Terra, esso potrebbe sostenere un’atmosfera più spessa. Gira intorno alla sua stella in poco più di 130 giorni terrestri e riceve meno energia di quanta ne riceva la Terra. Kepler-186F è stato scoperto con il metodo del transito, attraverso il quale una stella perde gradualmente di luminosità a causa del passaggio del corpo lungo la visuale dell’osservatore. Il telescopio Kepler ha subito un grave malfunzionamento lo scorso anno, a tal punto che non funziona più allo stesso modo. Gli scienziati, tuttavia, vivono ancora di “rendita” grazie alla mole di dati acquisiti in passato, gran parte dei quali ancora da analizzare. Il futuro prevede il lancio del telescopio spaziale James Webb nel 2018, ossia il successore di Hubble, che è stato progettato appositamente. Tuttavia, il sistema appena scoperto potrebbe essere troppo lontano anche per il più potente dei telescopi. La nuova ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.