Sino ad oggi i pianeti extrasolari scoperti nella zona abitabile delle rispettive stelle, erano sempre troppo grandi per poterli paragonare alla Terra. Dimensioni che suggerivano la presenza di pianeti giganti gassosi come quelli del nostro sistema solare esterno. Finalmente, la scoperta di Kepler-186F, conferma la presenza nel cosmo di altri pianeti simili alla Terra alla giusta distanza per ospitare la vita. “La scoperta rappresenta un passo significativo verso la ricerca di mondi come il nostro”, ha detto Paul Hertz, direttore all’Astrophysics Division della NASA a Washington. Anche se le dimensioni del corpo sono ormai note, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la sua massa e la composizione. Precedenti ricerche, tuttavia, suggeriscono che un pianeta di queste dimensioni ha alte probailità di far parte della categoria dei pianeti rocciosi (o terrestri, come quelli del nostro sistema solare interno). “Conosciamo un solo pianeta dove esiste la vita, ed è la nostra Terra”, spiega Elisa Quintana, ricercatore presso il SETI all’Ames Research di Moffett Feld in California. “Quanto si cerca la vita al di fuori del nostro sistema solare – aggiunge – ci si concentra sulla ricerca di pianeti con caratteristiche simili alla Terra”. “Trovare un pianeta simile alla Terra nella zona abitabile della sua stella è un grande passo in avanti”, conclude l’autore del documento pubblicato su Science. L’esopianeta risiede nel sistema Kepler-186, a circa 490 anni luce dalla Terra nella costellazione del Cigno. Il sistema ospita altri 4 pianeti conosciuti che orbitano intorno ad una nana rossa (classe di stelle che costituisce il 70% delle stelle della Via Lattea) con dimensioni e massa pari alla metà del nostro Sole. Il fatto che questo corpo lontano risieda nella zona abitabile non significa che lo sia. La sua temperatura superficiale dipende dall’atmosfera di cui è composto, e di cui si sa ben poco. La luminosità della sua stella a mezzogiorno è pari a quella del Sole circa un’ora prima l tramonto. Gl altri pianeti del sistema planetario orbitano intorno al loro sole in 4,7,13 e 22 giorni rispettivamente, rendendoli troppo caldi per la vita come la conosciamo. Nel video allegato all’articolo, è possibile osservare un’animazione del movimento lungo la sua orbita e una ricostruzione di come Kepler-186F dovrebbe apparire.