Il primo elemento che colpisce l’attenzione, in materia di cibo di strada, e’ la varieta’ di pane e dei suoi derivati concepita nei secoli dall’ingegno della cucina italiana. Dalla schiacciata toscana si passa alla tigella emiliana, che deve il nome allo stampo in terracotta in cui veniva infornata. Dal pagnuttiello napoletano, che ha l’impasto della pizza, alla ciriola romana, tipico pane dalla forma allungata. Non c’e’ invenzione piu’ contesa del tramezzino, consumato quotidianamente a Mestre che pero’ viene rivendicato dai torinesi. Sotto la Mole, si dice, a battezzare il tipico triangolo di pancarre’ farcito sarebbe stato nientemeno che Gabriele d’Annunzio. Quello che e’ certo, invece, e’ che lo street food e’ tornato in gran voga negli ultimi anni, fino ad avere l’onore di rassegne dedicate e interpretazioni dei maggiori chef. Ed e’ anche uno dei modo piu’ gustoso per viaggiare tra le tradizioni gastronomiche d’Italia.
Un assaggio si avra’ per l”Estathe’ Picnic Day’ che a partire dal giorno di Pasquetta arrivera’ in 12 citta’ della penisola. Ad abbinare le forme del pane e delle focacce con i prodotti locali d’eccellenza ha pensato Gambero Rosso, che a giugno pubblichera’ un’edizione aggiornata della sua ‘bibbia’ dello street food: cosi’, a Milano, per il picnic marchiato Ferrero la michetta verra’ servita con salame e quartirolo; la tigella farcita con mortadella bolognese, la schiacciata toscana con prosciutto toscano e caciotta. Immancabile ‘pane e panelle’, che a Palermo e’ un’istituzione, la ciriola con porchetta nella capitale, mentre a Bari la focaccia si accompagnera’ con i migliori prodotti della Puglia, pomodorini maturi e olive.