I 140 caratteri concessi da Twitter sarebbero piu’ che sufficienti a tracciare l’impatto dell’emicrania, tanto da fornire delle indicazioni utili sull”identikit’ di chi ne soffre e a far stabilire ad esempio che il picco di attacchi si verifica il lunedi’ alle ore 14. Lo afferma uno studio dell’universita’ del Michigan pubblicato dal Journal of Medical Internet Research. L’emicrania, spiegano gli autori, colpisce circa il 12% della popolazione occidentale, e nel 75% dei casi gli attacchi portano ad una minore produttivita’. Lo studio si basa sull’analisi di quasi 22mila ‘tweet’ sull’argomento provenienti da tutto il mondo, di cui il 65% postati ‘in tempo reale’ durante un attacco, per descrivere il dolore. Oltre a dedurre l’orario globale piu’ tipico per gli episodi acuti di emicrania, i ricercatori hanno confermato che il problema e’ per la maggior parte femminile, con il 74% dei messaggi provenienti da donne, e che per il 44% dei casi l’emicrania implica un peggioramento dell’umore. ”Lo studio ha generato delle informazioni uniche su chi soffre di emicrania e cosa, come, dove e quando usa i social media per descrivere il dolore – spiegano gli autori -. I nostri risultati sono significativamente sovrapponibili a quelli ottenuti con i metodi di studio tradizionali”.
