La sua propensione agli eventi sismici sta nel fatto che, poco al largo delle coste del Paese, la placca tettonica di Nazca scorre al di sotto della placca sudamericana, fenomeno noto come subduzione, dando luogo a terremoti.
Si registrano eventi sismici da secoli. In tempi recenti, si ricorda il sisma che ha colpito il nord del Cile nella zona di Iquique nel 1877 ed ebbe una magnitudo di 8.3 mentre nel 2010 il terremoto di magnitudo 8.8 uccise 500 persone e distrusse 220mila abitazione, spazzando via moli, barriere frangiflutti e località turistiche sulla costa. Il terremoto fu talmente potente che influì sulla velocità di rotazione della Terra riducendo di una frazione di secondo la durata del giorno terrestre.
L’ultimo evento sismico notevole è di poche ore fa.
Perché andare in Cile allora data l’alta incidenza di terremoti? Come tutti i luoghi del mondo, ogni paese ha rischi e pericoli; in alcuni vi è alta criminalità, in altri sono frequenti le bufere o le tempeste; in altri ancora il clima è troppo rigido o troppo caldo. Ma ogni paese offre delle attrattive che fanno superare qualsiasi ostacolo meteorologico o di altra natura.
Considerata spesso un’unica città in realtà in una conurbazione che comprende completamente il territorio di 26 comuni e parte del territorio di altri 11 comuni, Santiago è la capitale del Cile con una popolazione di circa 6 milioni di abitanti.
E’ la settima città più popolosa del Sudamerica.
Venne fondata da Pedro de Valdivia il 12 febbraio del 1541 con il nome di Santiago del Nuevo Extremo in onore di San Giacomo e a ricordare che, come Santiago de Compostela rappresentava per gli antichi l’estrema terra abitata in Europa prima dell’oceano inesplorato, analogamente la nuova città rappresentava l’estremo limite dell’esplorazione nel continente americano da poco scoperto.
La città fu parzialmente distrutta durante la Guerra di Indipendenza nel 1810–18 in occasione della battaglia di Maipú che fu combattuta a sud-ovest del centro abitato, e dopo Santiago divenne la capitale del Cile indipendente nel 1818.
All’inizio del XIX secolo Santiago era soltanto una piccola città con pochi edifici, fra cui il Palacio de La Moneda, utilizzato al tempo della dominazione spagnola come zecca, e alcune chiese. Negli anni Ottanta del’Ottocento l’estrazione del nitrato nel nord del Cile portò una certa prosperità al paese e favorì lo sviluppo della capitale. Fu così che importanti edifici vennero costruiti nel 1910 per celebrare il centenario dell’indipendenza dalla Spagna, fra quali la Biblioteca nazionale e il Museo delle belle arti.
Negli anni trenta del Novecento Santiago cominciò a diventare una città moderna, con la costruzione del Barrio Cívico, intorno al Palacio de La Moneda. Nel frattempo, la popolazione aumentava grazie all’arrivo di nuovi abitanti dal nord e dal sud del Cile.
Cuore del suo centro storico è la Plaza de Armas dove si trova l’ufficio centrale delle Poste, un tempo sede del governatore e il Palacio de la Real Audiencia che oggi accoglie il museo Histórico Nacional.
Altra piazza importante del centro è Plaza de la Ciudadanía, residenza del presidente della repubblica cilena.
Plaza de la Ciudadanía è attraversata da la Alameda, principale viale del centro il cui nome ufficiale è “Avenida Libertador Bernardo O’Higgins“. È un viale a intenso traffico automobilistico.
C’è tanto da vedere a Santiago come il pittoresco Mercado Central, il centro storico di Plaza de Armas, l’isola pedonale di Paseo Ahumada (luogo di ritrovo di artisti e venditori ambulanti) e il Palacio de la Moneda, un edificio tardo-coloniale che occupa un intero isolato.
Santiago vanta un gran numero di musei, tra cui il Museo di Arte Precolombiana, ottimamente allestito, e il Museo de Santiago, che illustra l’espansione della città in atto mediante diorami e ricostruzioni. Il Palacio de Bellas Artes è stato costruito sul modello del Petit Palais di Parigi e ospita una bella collezione di arte europea e cilena.
Messa da parte la paura del terremoto, Santiago si conferma una capitale dinamica tutta da esplorare.