Spazio, entra nel vivo la “caccia” ai pianeti “sosia” della Terra

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Kepler-186fLa caccia ai sosia della Terra sta entrando nel vivo, con la scoperta del primo pianeta che ha dimensioni confrontabili a quelle del nostro mondo e che nello stesso tempo potrebbe avere acqua liquida, presupposto fondamentale per la vita. E’ un caso unico fra i pochissimi pianeti finora scoperta nella cosiddetta ‘zona abitabile’, che si trovano cioe’ ad una distanza dalla loro stella tale da permettere l’esistenza di acqua allo stato liquido e, forse, anche di forme di vita. Pianeti come questi si contano sulla punta delle dita, rispetto agli oltre 1.700 pianeti esterni al Sistema Solare finora individuati dal telescopio spaziale Kepler.
Lanciato dalla Nasa nel 2009, Kepler ha raccolto immagini e dati su oltre 150.000 stelle, ma poi e’ stato costretto a ridimensionare la sua attivita’ nel 2013 a causa di un guasto che ha rischiato di mandarlo anticipatamente in ‘pensione’. Finora i pianeti noti piu’ simili alla Terra erano quattro, ma avevano comunque dimensioni di circa 2,5 volte rispetto a quelle della Terra. Sono stati comunque sufficienti queste osservazioni per convincere gli astronomi che nella Via Lattea i sosia della Terra potrebbero essere piu’ comuni del previsto, al punto che il 22% delle stelle simili al Sole potrebbe ospitare un mondo simile al nostro. Dopo Kepler, e’ in arrivo un altro cacciatore di pianeti, questa volta europeo. Si chiama Plato e il suo lancio e’ previsto entro il 2014. A bordo ci saranno ben 34 piccoli telescopi che per sei anni scandaglieranno l’universo osservando circa un milione di stelle ed i relativi pianeti che ruotano intorno ad esse. Alla missione l’Italia partecipa con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

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