Il maltempo concede una tregua in Valle d’Aosta ma, con l’aumento della temperatura, torna ad accelerare l’andamento della frana sopra Courmayeur che ha aumentato la sua velocita’. Si tratta di 400 mila metri cubi di pietre e terra del Monte di La Saxe, dove dallo scorso 8 aprile gli 80 residenti di La Palud sono stati evacuati per il “probabile crollo imminente” della frana, che viene monitorata dal 2009. “C’e’ una forte correlazione tra la frana e l’andamento dello zero termico, che ha un impatto sull’acqua, motore dello smottamento”, spiega Davide Bertolo, dirigente della Struttura attivita’ geologiche della Regione Valle d’Aosta. Al momento, la velocita’ della frana e’ di circa 180-200 millimetri all’ora, mentre ieri era di 150 mm/h, “ma nel pomeriggio – sottolinea ancora Bertolo – ci aspettiamo un ulteriore incremento”. Le accelerazioni maggiori riguardano l’area da cui lo scorso giovedi’ si e’ staccato il ‘naso’ della frana: un volume da 5.000 metri cubi di rocce e detriti che raggiungendo la Dora di Ferret – fiume che separa il Monte di La Saxe da La Palud – ha fatto scattare per tre ore la procedura di emergenza, con lo stop alla viabilita’ internazionale al Traforo del Monte Bianco. Ieri intanto si sono conclusi senza problemi i rientri assistiti – durati pochi minuti – degli operatori commerciali della Val Ferret, rimasta isolata.