In queste ultime settimane i movimenti tellurici sono coinvolgenti “oggetti” di discussione, probabilmente anche per la casuale concatenazione di eventi che si è venuta a verificare: la forte scossa di terremoto di Magnitudo 5.0 che, sabato 5 aprile, si è verificata nelle zone joniche della Calabria, tra Crotone e Catanzaro, appena al largo di Isola Capo Rizzuto; il quinto anniversario del terremoto che devastò L’Aquila e provincia e, appena qualche ora fa, la forte scossa di terremoto, sempre di Magnitudo 5.0 ad appena 5km di profondità, verificatasi al confine tra Italia e Francia, con epicentro in territorio francese, nei pressi di Jausiers, in Provenza, avvertito distintamente però in tutto il Nord-Ovest, soprattutto tra Piemonte e Liguria. Cresce, purtroppo, anche la paura tra la popolazione a causa, con ogni probabilità, della consapevolezza dell’assoluta “impotenza” umana dinanzi a fenomeni del genere. Proprio qualche giorno fa il sismologo Christian Del Pinto, in esclusiva per MeteoWeb, ha tenuto a precisare quanto sia importante la cultura della prevenzione. Quest’oggi, invece, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Sabrina Mugnos, geologa e scrittrice, a che punto siamo circa la previsione di un evento sismico: “Purtroppo, dal famigerato giorno del terremoto de L’Aquila, non molti sono stati i passi avanti in termini di prevenzione del rischio sismico del territorio italiano. Ciò non significa che la ricerca sia ferma in questo senso. Al contrario, va avanti, aggiungendo a piccoli passi nuovi tasselli sulla conoscenza geologica e sismica del nostro territorio, aspetto fondamentale per regolarne l’utilizzo e per capire la portata dei possibili eventi sismici nelle diverse zone. Inoltre, prevenzione significa anche (e, forse, soprattutto) ridurre l’esposizione al danno dei manufatti. In tal senso oggi esistono già normative sufficientemente severe per garantire la sicurezza della popolazione. Nel 2003 (e successivamente nel 2006) la nostra penisola è stata suddivisa in classi di rischio sismico, che le Regioni hanno obbligatoriamente recepito al fine di regolamentare l’edificazione del territorio. Inoltre, nel 2008 sono state introdotte nuove normative tecniche di costruzione, anch’esse molto severe in termini di costruzioni antisismiche. Purtroppo, sebbene queste regole esistano, nel nostro paese non è sempre scontato che esse siano applicate. Più definito invece il discorso sulla prevedibilità dei terremoti. Sebbene, anche in tal senso, la ricerca se ne stia occupando, non esistono, ad oggi, metodi scientificamente corretti, dimostrati e di applicazione universale in grado di dire dove e quando un terremoto accadrà. Si tratta, al contrario, soltanto di un discorso probabilistico. Sulla base della conoscenza geologica delle strutture che su un territorio possono causare un terremoto e sugli eventi sismici che storicamente hanno interessato una data area, si può dire quale sia la probabilità che nella stessa zona, entro un dato tempo, accada un terremoto di una certa magnitudine. Ma dire che all’ora X nel luogo Y accadrà il terremoto Z è impossibile. In altre parole, i terremoti non possono essere predetti, ma solo stimati e in maniera del tutto approssimativa. Bisogna rendersi conto che il sistema geodinamico terrestre è molto complesso e ricco di variabili non misurabili con le attuali tecnologie. Gli elementi in gioco che determinano un terremoto sono quindi a noi in buona parte sconosciuti, sia in termini assoluti (ossia non li sappiamo quantificare con esattezza) che relativi (ossia non abbiamo un quadro di dettaglio delle loro reciproche interazioni). Da questo punto di vista, siamo un po’ come i marinai dei secoli scorsi con la meteorologia, quando ancora non esistevano sistemi di misurazione in grado di quantificare, nell’intero globo terrestre, tutte le variabili che determinano la dinamica atmosferica (e quindi non era possibile fare previsioni meteorologiche attendibili). Ciò non significa che prevedere un terremoto non sarà mai possibile. Questo non posso dirlo. Magari, in un futuro (prossimo o lontano), nuove tecnologie e conoscenze ci renderanno capaci di determinarli con maggior esattezza. Ma, al momento, siamo certamente ancora molto lontani da tale obiettivo“.
Diffidate, quindi, da chi millanta particolari “poteri” e/o metodi innovativi senza neanche avere il “coraggio” di esporsi , per di più, a tutte le verifiche del caso da parte della comunità scientifica.