Dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano arrivano ”dati incoraggianti sulla prevenzione del cancro al seno”. A dirlo Franco Berrino, per molti anni direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto, ora in pensione e consulente del centro. E’ lui che questa sera ha presentato per la prima volta i risultati preliminari del progetto di ricerca ‘Diana 5′, nato nel 2008 per indagare la relazione tra l’alimentazione basata sulla dieta mediterranea tradizionale associata alla cucina macrobiotica, l’attivita’ fisica costante e la prevenzione delle recidive del tumore al seno. I primi risultati, su un campione di 2.335 donne gia’ operate al seno, hanno riportato che le pazienti che avevano tre o piu’ fattori di sindrome metabolica – come obesita’ addominale, glicemia, pressione e trigliceridi alti e colesterolo Hdl basso – hanno un rischio piu’ che doppio di recidive. ”Ma al 49% delle donne – ha spiegato Berrino – che hanno seguito le raccomandazioni Wcrf che abbiamo consigliato, la sindrome metabolica e’ scomparsa dopo un anno”, riducendo quindi il rischio di ammalarsi nuovamente. Le raccomandazioni Wcrf, del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, partono dal principio, seguito da Berrino, secondo cui esiste una relazione tra alimentazione e tumori. Per questo viene indicato di evitare alcune pratiche come una vita sedentaria, l’essere in sovrappeso, consumare alcuni alimenti come carni rosse, carni conservate (salumi, prosciutti, wurstel, carne in scatola), cibi sotto sale e bevande alcoliche e zuccherate. ”Tutte buone norme – conclude a margine Berrino – che entro fine aprile finalmente entreranno a far parte del codice europeo (Ecac)”, disegnando cosi’ nuove linee guida per tante Asl e medici di base italiani sulla prevenzione del carcinoma mammario.