Un pianeta extrasolare e la sua esoluna attraverso il “microlensing gravitazionale”

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first-exomoon-evidence-discoveryUn team di scienziati ha rilevato una coppia di oggetti lontani che potrebbero essere un pianeta extrasolare gigante simile a Giove e la sua esoluna rocciosa. Gli astronomi hanno usato una tecnica chiamata microlensing gravitazionale,  in cui le diverse immagini create dalla lente hanno una separazione angolare così piccola da non poter essere risolte con gli attuali telescopi. Il campo gravitazionale del corpo vicino curva e amplifica la luce della stella lontana che agisce come una lente. L’effetto della lente gravitazionale avviene quando i campi gravitazionali di un pianeta e della sua stella cooperano per focalizzare la luce di una stella lontana. Affinché riesca l’effetto, occorre che l’osservatore, la stella, il pianeta e la stella lontana si trovino per caso esattamente sulla stessa linea di vista. Poiché un allineamento così perfetto capita molto di rado (e l’effetto è molto piccolo, da cui il nome micro) occorre tenere sotto sorveglianza un grande numero di stelle. Questo metodo funziona al meglio per le stelle che si trovano tra noi e il nucleo galattico, perché esso mette a disposizione un gran numero di stelle sullo sfondo. Non è ancora chiaro se il corpo più piccolo sia l’esoluna del pianeta gassoso o una stella fioca ospitante un pianeta grande 18 volte la massa della Terra. pianetaI modelli puntano alla prima soluzione, anche se lo scenario più probabile in natura è quello di una stella fioca che comprende il suo sistema planetario. La vera identità di MOA-2011-BLG-262, com’è stato chiamato il sistema, potrebbe essere risolta attraverso la distanza che separa i due corpi; tuttavia, secondo Wes Traub, capo scienziato dell’Exoplanet Exploration Program presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, questo è un mistero di non facile risoluzione che potrebbe non essere mai risolto. Gli astronomi sperano di poter osservare altri oggetti come questo per poter applicare i calcoli di parallasse. Una possibilità ottenibile attraverso osservazioni con telescopi posti in posizioni molto diverse tra loro sulla Terra o tra un telescopio terrestre e uno spaziale. Sino ad ora sono stati scoperti più di 1700 pianeti alieni, ma si è ancora alla ricerca della prima esoluna. Lo studio dettagliato è apparso nell’Astrophysical Journal.

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