“Sul tema degli interventi per il dissesto idrogeologico ci muoviamo su due fronti. Il primo e’ quello della prevenzione, il secondo quello dell’emergenza. Per la prevenzione ci sono per il periodo 2014-2020 risorse notevoli che potremo utilizzare nel Fondo di Coesione e che, dunque, interessano particolarmente per l’Italia le aree del Sud e la Sicilia“. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un’intervista al quotidiano “La Sicilia” in edicola oggi.
“Parliamo di alcuni miliardi di euro di dotazione, fondamentale per interventi strutturali – prosegue -. Ma non basta che ci siano tanti soldi, voglio anche dire che serve che ci siano procedure semplificate per potere spendere queste risorse. Perche’, spesso, sono anche le lungaggini burocratiche a provocare ritardi, a rallentare o bloccare interventi e lavori”.
Per l’emergenza “i soldi ci sono gia’ e bisogna che si diano subito poteri straordinari a chi deve assumersi la responsabilita’ di spendere queste somme per fronteggiare, appunto, situazioni di allarme. Tocchera’ agli Enti Locali, tocchera’ a quelle strutture che hanno competenze specifiche in materia. Poteri straordinari che potranno gestire e operare con cifre considerevoli, considerato che per tutto il territorio nazionale parliamo di 1600 miliardi e che una somma sostanziosa anche qui tocchera’ ad una regione con molte emergenze come la Sicilia”.
Quanto all’area industriale del Siracusano, “siamo ad una fase piuttosto avanzata nell’intesa con la Regione – sottolinea il ministro -, visto che abbiamo gia’ ricevuto la bozza dell’accordo di programma. Contiamo in tempi molto veloci di passare alla fase operativa in modo da potere avviare gli investimenti. Stiamo parlando di 100 milioni in questa fase, e se pure non si tratta certamente di una dotazione straordinaria rispetto alle esigenze maturate in quest’area dopo oltre 50 anni di situazione ambientale molto difficile, e’ un doppio passo importante. Da un lato, comunque, perche’ parte questa operazione di bonifica che consentira’ di rigenerare parti del territorio che potranno essere finalmente riutilizzate dopo essere state riqualificate. Ma molto importante sara’ anche immettere nel tessuto economico dell’area Siracusa-Augusta-Priolo quei 100 milioni che saranno ossigeno, dal momento che garantiranno occupazione e lavoro”.